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Botti improvvisi. Scommesse vinte. Soldi ben spesi. Colpi dell’ultimo minuto. Perché il Milan, una volta, era la regina del mercato. Dai giovani ai veterani, Galliani e soci sapevano operare eccome sulla piazza del mercato. Adesso, invece, si passa solo da un parametro zero all’altro.
Ma qual è la vera causa dell’inefficienza rossonera relativa alla compravendita delle risorse umane per rinforzare la rosa? Ovvio, la carenza di fondi di denaro, in primis. Subito dopo, al Milan è mancata e sembra continuare a mancare lungimiranza e senso della programmazione. Anche se, bisogna ammetterlo, il fatto di non voler cedere d’emblèe il 70% della società non da considerare in maniera negativa.
Si, Berlusconi l’ha capito: per il bene della sua creatura, deve cedere il Milan. E lo farà, su questo non ci piove. Ora, bisognerà capire quando. L’ex premier vuole capire chi farà le veci del suo Milan. Per il resto, il vero guaio del Milan, è uno solo: da troppi anni, vuoi per diversi fattori, la società sta investendo su giocatori per quello che hanno fatto in passato, anziché per la loro potenza futuribile.
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