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Il una delle prime interviste di Giacomo Bonaventura, il centrocampista ha raccontato la propria famiglia, una famiglia come tante di lavoratori. Quest'anno anche lui può sentirsi ancora più parte della famiglia, stacanovista il giusto. L'instancabile Jack è l'unico giocatore di movimento del Milan ad aver giocato da titolare tutte le partite di Serie A: 11 su 11, scrive La Gazzetta dello Sport. Non sembra sentire la fatica, anche perché nelle ultime due gare è stato il migliore in campo. Non sembra intenzionato neanche a fermarsi, visto che ci sarà anche a Palermo.
Allargando lo sguardo a tutto il campionato si scopre che non è così comune aver giocato tutti i match. Esclusi, ovviamente, i portieri, gli altri sono pochi e vari. Nella Juventus non ce n'è neanche uno; nella Roma Kostas Manolas e Mohamed Salah, due giocatori diversissimi; stesso discorso nel Napoli, dove troviamo Josè Callejon e Kalidou Koulibaly; nella Lazio, altri due, Ciro Immobile e Marco Parolo. L'Inter, anche se non facente parte delle prime della classe viene inclusa in questo "ranking" per nobiltà: anche per i nerazzurri due giocatori, Mauro Icardi e Joao Miranda. Facile trovare il filo che accomuna tutti questi: sono i giocatori chiave di ogni squadra. Bonaventura ci sta benissimo.
Eppure Jack non ha le caratteristiche del titolare a tutti i costi. Non ha il fisico di Koulibaly e, anzi, da arma tattica da buttare nella mischia nel secondo tempo potrebbe essere utilissimo. Nel Milan ha ricoperto più ruoli. Quest'anno per adesso solo due: ala d'attacco e mezzala. Già nel 2011 Bonaventura disse che il suo ruolo era proprio quello della mezzala, quasi trequartista, quando ancora giocava esterno nel 4-4-2 all'Atalanta. Adesso, dunque, gioca nella sua posizione preferita, come ha ricordato a ottobre. A volte magari tiene un po' troppo la palla e rallenta il gioco, ma nel sistema di Vincenzo Montella è utilissimo. L'Aeroplanino chiede alle mezzali di allargarsi spesso, così da favorire anche i tagli al centro di Suso e M'Baye Niang. Jack non ha problemi a farlo. Storicamente, comunque, non è uno da turnover: nelle ultime quattro stagioni ha giocato sempre tanto (31-29-28-31).
Nell'anno delle 11 da titolare ci sono 11 momenti da segnalare: il primo gol è in allenamento il giorno del raduno; il cambio di numero, con la scelta del 5 zidaniano; la convocazione con l'Italia a settembre con conseguente titolarità contro Israele; il miglioramento nel ruolo, evidenziato dalla statistica sui palloni recuperati; la partita contro la Lazio, nella quale non avrebbe dovuto giocare per Josè Sosa, ma l'infortunio dell'argentino l'ha mandato comunque in campo; a ottobre nuova convocazione con l'Italia e di nuovo titolare contro la Macedonia; il gol al Sassuolo, anche grazie a una leggera deviazione; le dichiarazioni da leader; la prima vittoria contro la Juve, dopo (guarda caso) 11 partite e 11 sconfitte; il terremoto nelle sue Marche; infine il gol sotto la barriera contro il Pescara, che avevano già fatto giocatori come Andrea Pirlo, Ronaldinho e Rivaldo. Mai nessuno, però, lo aveva fatto con la maglia del Milan.
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