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Qualità. E’ quello che da circa tre anni i tifosi rossoneri richiedono a gran voce alla dirigenza in sede di calciomercato, soprattutto nella zona nevralgica del rettangolo verde di gioco, vale a dire il centrocampo. Il Milan non ha molti centrocampisti in grado di “accendere la lampadina” ed è palese, ormai da anni, che con la mancanza di Pirlo si è venuto a creare inesorabilmente un vuoto assoluto in fase di impostazione della manovra. L’unico giocatore in grado di dare una svolta al gioco rossonero sembra essere Giacomo Bonaventura.
Nato come esterno destro di centrocampo, adattato a trequartista, impiegato anche come esterno alto nel tridente d’attacco fino ad arrivare al ruolo della mezzala che tuttora sta ricoprendo nel Milan di Montella, Bonaventura, nello scacchiere tattico del tecnico campano, ricopre un ruolo importantissimo. Su di lui, infatti, vengono catalizzati tutti i palloni più importanti, la squadra si fida molto dell’ex centrocampista dell’Atalanta che da un anno e mezzo a questa parte è diventato un perno nel club rossonero. "Jack" per il Milan da tutto; ma, nelle ultime quattro partite di campionato si è visto un giocatore diverso, quasi spento, complice la stanchezza mentale prima ancora che fisica. Un piccolo appannamento, uno di quelli che in un carriera non solo possono capitare, ma sono normali, soprattutto per un giocatore che in questi ultimi due anni di Milan ha sempre giocato al massimo dei suoi livelli. Ma il “riposo” di Bonaventura è durato solo quattro partite.
Con il Sassuolo, il centrocampista rossonero, ha messo in mostra gran parte del suo repertorio a partire dalla rete che ha sbloccato il match dopo pochi minuti. Una gol, appunto, di qualità. Quella che “Jack” deve dare al suo Milan, perché i tifosi ripongono in lui molte delle speranze di rinascita. E il gol, Bonaventura, l'ha costruito da solo, con le sue doti maggiori: dribbling, corsa e tiro in porta. Montella, in queste prime battute di campionato ha ripetuto più volte come il suo ruolo sia quello di mezzala, una posizione che richiede anche e soprattutto sacrificio per la squadra. Per questo motivo il numero cinque del Milan si è dovuto reinventare, diventando un giocatore in grado di coprire in fase di non possesso e di recuperare palloni, oltre che creare occasioni da gol, aiutando soprattutto il terzino destro in fase di ripiegamento. Se il Milan non ha preso gol per tre partite di fila è anche merito suo che ha lottato con grinta su tutti i palloni, riuscendo spesso ad intercettare azioni avversarie degne di nota.
Contro il Sassuolo, però, il Milan ha ritrovato il "suo" Bonaventura, quello che non vedeva l'ora di riprendersi il Milan. Adesso i tifosi sperano che possa portare ulteriore qualità nel gioco rossonero, perché la squadra rossonera, difficilmente, può rinunciare alla sua qualità e Montella lo sa bene tanto da schierarlo sempre e comunque e i risultati gli stanno dando ragione.
Ruggero Daluiso
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