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La media del Milan è un calcolo davvero banale: 22 punti in 11 partite, due punti a partita. Proiezione stagionale, al momento, 76 punti. Vincenzo Montella dorme sereno. 76 punti sarebbero tanti, tantissimi per questo Milan. Sarebbero il massimo dal 2012, ultimo anno in cui i rossoneri sono arrivati secondi, con Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva in campo. La storia dice che, mantenendo questo passo, il Milan arriverebbe in Champions League. Lo ha detto, senza sbilanciarsi troppo, anche Adriano Galliani, che ha ricordato la media, ma ha sottolineato come non sia semplice mantenerla così alta.
Il punto è, scrive La Gazzetta dello Sport, che Milan-Pescara ha cambiato la percezione della stagione. Fino a una settimana fa il Milan si considerava una squadra con un obiettivo chiaro: l'Europa. I 22 punti, però, uniti al pareggio della Roma a Empoli, alla sconfitta del Napoli e al caos Inter, lasciano sperare in qualcosa di più. La squadra non è ancora del tutto a posto, resta un cantiere sotto certi aspetti, e fa fatica a controllare le partite, ma i segnali positivi non mancano. Domenica, per esempio, è stato il rapporto con il pubblico a colpire in modo particolare. Basta fischi e festeggiamenti tutti insieme a fine partita, per ringraziare per il sostegno.
I due punti di media a partita andavano molto di moda con Sinisa Mihajlovic, che cercava di raggiungerli tra alti e bassi del campionato rossonero. Il 27 novembre 2015, per esempio, diceva: "Dalla sconfitta con il Napoli abbiamo fatto 2 punti a partita". Erano 1,8 ma a contare è il senso. La domenica disse: "Dobbiamo mantenere la media di 2 punti a partita e non fare passi indietro". Una settimana dopo: "Dobbiamo stare attenti a non sbagliare atteggiamento e vincere. Serve mantenere la media di punti a partita". Eccoli.
Il serbo dopo 11 giornate aveva 19 punti, non male, ma i problemi arrivarono dopo. La proiezione per Montella, invece, dice che il Milan continuando così arriverebbe secondo o terzo. Negli ultimi 10 anni avere 76 punti a fine campionato ha quasi sempre consentito di raggiungere la zona Champions. Le uniche eccezioni sono il 2014, con il Napoli che è arrivato terzo con 78 punti e lo scorso anno quando la Roma ne ha collezionati 80. Il Milan sa che servirà salire di livello per avere continuità, ma ha un vantaggio: il calendario. I prossimi due mesi sono sicuramente più agevoli degli ultimi 45 giorni, nel corso dei quali i rossoneri hanno incontrato Lazio, Fiorentina, Sassuolo, Chievo Verona, Juventus e Genoa. In queste sei partite sono arrivate quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta: 13 punti su 18. Adesso la strada si fa in discesa, con il Milan che domenica andrà a Palermo, poi affronterà la sosta e al rientro troverà l'Inter, poi trasferta a Empoli e infine il Crotone a San Siro. Derby a parte, il Milan affronterà dunque le ultime tre in classifica. La media attuale dice 8 punti in 4 giornate, ma i tifosi forse non firmerebbero neanche per 9.
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