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Il nuovo Bonaventura: ora è un recupera palloni

Stefano Bressi

Bonaventura, con Montella, ha cambiato modo di giocare: da giocatore chiave in attacco, per capacità di fare gol e assist, a difensore aggiunto.

Ora, finalmente, si spiega la decisione di cambiare numero e di prenderne uno così inusuale per un giocatore come lui da parte di Giacomo Bonaventura. Jack è passato dal 28 al 5 e tutti si chiedevano come mai, viste le sue tendenze offensive. La risposta è arrivata dal campo: Jack ora è tutt'altro rispetto a un giocatore d'attacco. A questo punto dello scorso anno, 5 era già la somma tra gol e assist messa a segno dall'ex Atalanta. Si è sempre definito un jolly, ricorda La Gazzetta dello Sport, perché effettivamente ha ricoperto svariate posizioni nel corso dei suoi anni rossoneri. La differenza più netta è che con Sinisa Mihajlovic era jolly d'attacco, giocando spesso come ala o comunque in posizione avanzata, con Vincenzo Montella fa più il jolly di centrocampo. I suoi numeri, del resto, continuano a essere buoni anche in questa materia. Certo, è meno presente in area avversaria, ma a centrocampo dà un grosso contributo nel recuperare palla. Dopo le prime due giornate era il giocatore che più volte (21) aveva strappato palla agli avversari.

Ora, invece, ha perso qualche posizione, ma resta comunque in alto in questa speciale classifica, piazzandosi quinto. Interessante, però, vedere chi lo precede: Francesco Magnanelli è primo, ma lui lo fa di mestiere; Stefan De Vrij, che è un difensore, e infine Gary Medel, cagnaccio nerazzurro, e Alex Sandro. Provando a rifare il paragone tra il Jack di oggi e quello di un anno fa, il mutamento appare ancora evidente: la passata stagione recuperava 5,8 palloni a partita, adesso ne recupera 7,3. La sua disponibilità alla squadra non è mai mancata, ma adesso è davvero aumentata. Bonaventura fa anche più lanci, vince più contrasti e tira meno in porta, creando dunque meno occasioni. Ad ammettere il cambio di atteggiamento è stato proprio Jack, dicendo che quando si gioca in mezzo al campo bisogna pensare più a difendere per far girare meglio la squadra. Questo, comunque, gli consente di toccare spesso palla. E comunque lui l'ha sempre detto: l'importante è il bene del Milan.

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