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Il rilancio di Niang, un segnale importante

Donato Bulfon

E' un Niang diverso quello visto in queste prime uscite della nuova stagione rossonera

E' un Niang diverso quello visto in queste prime uscite della nuova stagione rossonera. Un ragazzo che sembra maturato, consapevole dei suoi pregi e dei suoi difetti, e di quello che serve per migliorarsi ancora.

Fino ad ora, infatti, la sua esperienza in rossonero ha visto pochi alti e molti bassi, soprattutto nel momento in cui gli veniva chiesto di prendersi il Milan sulle sue spalle. Le parole di questa mattina su La Gazzetta dello Sport, invece, raffigurano un calciatore che sembra aver intrapreso la strada giusta verso la completa esplosione, con un ruolo di leader che potrebbe davvero calzargli a pennello.

Sono lontani i tempi del suo arrivo a Milanello quando, alla fine dell'agosto 2012, a soli 17 anni, Galliani lo strappò al Caen per 3,5 milioni di euro, forte di una somiglianza dell'allora campione Mario Balotelli e di uno sviluppo in prospettiva davvero importante. Ma una testa ancora da ragazzino e un carattere particolare non sono riusciti mai a farlo sbocciare definitivamente, almeno sino ad ora. Prestiti, infortuni, colpi di testa, ma non in campo. Troppo altalenante il suo rendimento, tanto che quando sembrava vicino alla definitiva consacrazione, qualcosa succedeva sempre. Come lo scorso Febbraio, quando dopo un buon inizio di stagione, anch'essa iniziata con un doloroso infortunio al piede, un incidente stradale lo toglie dal campo per tre mesi. Proprio sul più bello, proprio quando il Milan aveva bisogno di lui, cioè nel momento topico della stagione.

Ma ora le cose sembrano essere cambiate, come la testa. Niang vuole imporsi, vuole diventare un grande e per questo deve farlo nel Milan, diventandone il trascinatore. Il giovane francese, ancora 21enne, ha capito che per raggiungere gli obiettivi sperati, bisogna lavorare duro, sia a livello fisico che a livello mentale. E questo Montella lo ha capito, mettendo Niang al centro del nuovo progetto Milan, preferito anche a quel Carlos Bacca che con i suoi gol l'anno scorso ha tenuto i rossoneri a galla. Il ragazzo vuole diventare uomo e ha tutto per riuscirci subito. Fisico, tecnica, voglia di vincere, duttilità e sacrificio. Niang corre, dà tutto per i compagni, gioca in ogni ruolo offensivo e non crea problemi alla squadra, anzi, fa gruppo e si sente importante. Il Milan ci punta, ci crede: adesso tocca a lui  dimostrare con i fatti che quelle di oggi non sono chiacchiere ma obiettivi concreti da raggiungere.

 

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