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Il sogno di ogni bambino è diventare calciatore. Magari della propria squadra del cuore. Spesso da bambini si arriva a dire che non si andrebbe mai a giocare in una squadra rivale. C'è chi resta fedele alle proprie promesse, chi invece vede un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e chi, come Roberto Inglese, va a giocare in un club che non è diretto rivale della sua squadra del cuore, ma che due volte l'anno deve necessariamente giocarci contro. L'attaccante del Chievo Verona, infatti, è un tifoso rossonero fin da bambino e stasera affronterà il Milan.
Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", Inglese ha parlato del suo idolo, Andryi Shevchenko, del match e di molto altro. Ecco le sue parole: "Il mio amore per il Milan è sbocciato definitivamente quando la mia scuola calcio ci portò a San Siro a vedere Milan-Fiorentina, finì 6-0. Era il Milan del mio idolo Sheva, delle finali di Champions. Il Chievo non è più una piccola realtà. Siamo una squadra organizzata che sa quando attaccare e come far male. Si sta vedendo. Tutti vengono inseriti alla perfezione nel gruppo. Cacciatore è diventato un fratello per me. Del Milan da attaccante mi piace Bacca, ma gli toglierei Bonaventura, è proprio bravo. Noi però siamo forti, ce la giocheremo. Birsa è un giocatore importante, fa da raccordo con le punte e ha un ottimo piede. Vorrei chiedere la maglia a Romagnoli, lo apprezzo tanto come difensore. Sarebbe la mia prima vera maglia del Milan, l'anno scorso non ho mai giocato perché una volta ero infortunato e un'altra in panchina. Da bambino papà mi comprava quelle tarocche. Mio padre era un autista di bus. Domani non viene. È venuto a Pescara e mi ha portato bene... Vengono i miei fratelli. Se un gruppo è unito gli allenamenti sono più divertenti. Maran insegna. Gli dico grazie, è il primo allenatore che mi dà piena fiducia, prima solo a metà. Il mio obiettivo è giocare con continuità e fare più di tre gol. Sono contento della fiducia del Chievo, non ho mai pensato di tornare a Pescara. Ho un contratto fino al 2020 e sto benissimo. A Pescara sono cresciuto, magari un giorno tornerò, non ora".
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