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Il Milan, nella stagione che sta per cominciare, ha l'obbligo di cambiare passo rispetto agli ultimi anni e, per farlo, dovrà ripartire da una delle poche certezze di questi due anni: Giacomo Bonaventura. L’ex Atalanta ha cambiato il suo numero dal 28 al 5, ma dai primi test estivi ha dimostrato di non essere mutato nel suo modo di giocare, anzi si è rivelato un vero e proprio leader. I compagni lo cercano e lui fa quasi sempre la giocata giusta, sia che si tratti di un passaggio semplice o di una giocata illuminante.
Nelle sue stagioni in rossonero, Jack, ha mostrato una duttilità invidiabile: ha giocato molto bene da esterno d’attacco quando la squadra era basata sul 4-3-3, ma ha fatto ancora meglio quando Mihajlovic lo ha schierato nel ruolo ricoperto tanto tempo nell’Atalanta, ovvero esterno di centrocampo in un 4-4-2. Con risultati discreti, Bonaventura ha fatto capire di poter ricoprire anche il ruolo di trequartista, per esempio nella gara vinta dal Milan di Brocchi proprio contro Montella, in quel periodo alla guida della Sampdoria.
La posizione in cui, però, tanti addetti ai lavori e tifosi vorrebbero vedere l'ex Atalanta è quella di mezzala in un centrocampo a 3, dato che il nativo di San Severino Marche potrebbe aumentare la qualità di palleggio e fraseggio in una zona delicata del gioco, spesso criticata in questi anni. Prima dell’arrivo di Montella le poche partite disputate da Jack come interno di centrocampo non sono state sufficienti, come per esempio Fiorentina-Milan dello scorso, ma dall’arrivo dell’aeroplanino la qualità del giocatore si è vista anche a centrocampo, forse inorgoglito dal numero 5 (lo stesso di Zidane), o dalle responsabilità che si è sentito addosso.
Il centrocampo ha bisogno del leader Jack, specie se i suoi compagni di reparto accusano una giornata storta, come quella di Montolivo, Bertolacci e Poli al Trofeo TIM. I giocatori citati, se messi in condizione di esprimersi al meglio, possono guadagnare l’affetto del pubblico, cosa che si è già guadagnato Bonaventura, e dare una grande mano in vista della prossima stagione. Oltre al rivalorizzare i vari Montolivo, Bertolacci e Poli, per aumentare il tasso tecnico della linea mediana, potrebbe arrivare anche una mano dal mercato, . L’uruguaiano, classe ’97 del Boca Juniors, rappresenterebbe una vera e propria scommessa, sia per la cifra investita (si parla di 15 milioni di euro, ndr), sia per il fatto che il giocatore, paragonato un po’ a Veron ed un po’ a Pastore, sarebbe alla prima esperienza in un campionato europeo.
Perché si Bentancur? Il giocatore sarebbe un'ulteriore promessa in vista del futuro, che andrebbe ad aggiungersi ai vari Donnarumma, Romagnoli, Gustavo Gomez per un ringiovanimento della rosa che permetterebbe al Milan di programmare a lunga scadenza. Il giocatore rappresenterebbe una valida alternativa al capitano Montolivo, sia dal punto di vista tecnico per le sue doti di impostazione, che per il lato fisico visti i 185 cm del giocatore. Sarebbe, insomma, un bell'investimento.
Perché no Bentancur? Detto delle possibilità di rilancio di Bertolacci, Poli e Montolivo, l’uruguaiano andrebbe ad aggiungersi ad un reparto che vede anche l’affidabilissimo Kucka, Josè Mauri, messosi in luce nel finale di stagione, il giovane in rampo di lancio Locatelli e appunto, probabilmente, Bonaventura. Inoltre Bentancur, data la sua giovanissima età, potrebbe rischiare di subire l’effetto San Siro, che negli ultimi tempi si è stancato di aspettare e vorrebbe giocatori già pronti ai grandi palcoscenici. Infine da non trascurare il fatto che l'uruguaiano riempirebbe l’ultimo slot di extracomunitario per la stagione in corso (l’altro è stato occupato da Gomez) e così sfumerebbero definitivamente i possibili arrivi di Sosa o Cuadrado.
Emanuele Landi
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