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"Pazienza, forza e speranza" c'è scritto sull'avanbraccio sinistro di Juraj Kucka. È il suo credo, è così che affronta la vita. Sorprendente come queste tre parole possano essere perfette anche per il Milan. Così il club rossonero dovrà affrontare il futuro. Kucka pensa sia questa la chiave migliore per uscire dalle difficoltà. Juraj, o meglio Kuco (pronunciato Kuzo, con la z), nasconde dietro i tanti tatoo e la cresta l'animo di un ragazzo timidi e forse troppo autocritico. Difficilmente un allenatore non lo vorrebbe in rosa. Lo scorso anno ha fatto parte delle poche note positive ed è forse uno degli acquisti con il miglior rapporto qualità-prezzo degli ultimi anni (pagato solo 3 milioni). A dimostrazione che non serve sganciare sempre assegni milionari e che Adriano Galliani sa ancora il fatto suo.
Lo slovacco si è raccontato a "La Gazzetta dello Sport", ecco le sue parole: "Pazienza, foza e speranza sono concetti perfetti per questo Milan. Occore avere fame, dobbiamo dimostrare di tenere a questo club. A Genova ero un po' un leader, ma non credo di essere un leader solitario. Posso essere un punto di riferimento, ma insieme ai miei compagni. Mihajlovic mi ha definito carrarmato, questo è il mio gioco. In campo non tolgo mai la gamba. Mi piace essere definito un combattente, ma fuori dal campo sono molto tranquillo. Non sono contento dei miei piedi, mi manca l'ultimo passaggio, la tecnica. Gioco in un solo modo: butto avanti la palla e corro. Poi arrivo davanti alla porta e uso poco la testa, perchè vorrei spaccare il mondo. Allora carico troppo la gamba e tiro alto. Mi piacerebbe fare qualche gol in più, ma la mia natura essenzialmente è difendere. La mia posizione naturale è in mezzo al campo. Posso giocare in un 4-4-2, davanti alla difesa in un 4-2-3-1 o come mezzala nel 4-3-3. Ho fatto anche l'esterno d'attacco a Genova, mi sono divertito perchè facevo gol. Due in quattro gare, mi pare. Mi adatto ovunque. Con Montella gli allenamenti sono divertenti, è molto importante. Con lui sta andando tutto bene. Ciò che fa ha un senso, spero metteremo in pratica ciò che ci chiede. Anche grazie a lui potrebbe essere l'anno buono per ripartire."
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