Juraj Kucka si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nella squadra di Sinisa Mihajlovic. E anche per la gara con il Torino dovrebbe essere riconfermato al fianco di Bertolacci. Per parlare della sua attuale stagione e degli obiettivi dei rossoneri, il centrocampista è stato intervistato da 'Tuttosport': "Non affrontiamo squadre di prima fascia, questo è vero. Ed è altrettanto vero che nello stesso tempo ci sono scontri diretti che potrebbero accorciare la classifica. Però non credo che Torino, Sassuolo e Chievo possano essere per noi delle passeggiate. Di sicuro, da questo trittico di gare usciremo con le idee molto chiare sul nostro obiettivo finale".
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KUCKA: “Nel derby abbiamo avuto la certezza di essere da Champions”
Sul trasferimento al Milan: "E’ avvenuto tutto un po’ di corsa. Proprio l’ultima giornata di mercato, dopo che già avevo cominciato il campionato contro il Genoa. Mi sono detto: questa è l’occasione della vita, non la puoi buttare. E adesso posso dirmi moderatamente soddisfatto. Un atleta non deve mai ritenersi soddisfatto totalmente perché c’è sempre qualcosa in cui puoi e devi migliorare. Però diciamo che le cose stanno andando come mi aspettavo".
Sulla sua svolta: "Non c’è stato un preciso momento della svolta per me. Però certamente il mio rendimento è cambiato, nel corso delle settimane e dei mesi. All’inizio non credo di aver pagato tanto il modulo visto che anche al Genoa, ogni tanto, mi è capitato di giocare in un centrocampo a tre. Piuttosto, ho impiegato del tempo a capire quello che Mihajlovic voleva da me".
Sulla svolta del Milan: "Non è stata a Napoli, era già cambiata prima. Lì abbiamo solo avuto la conferma che possiamo giocarcela con tutte. La svolta è arrivata nel derby".
Sulla partita con il Napoli: "Ci hanno definito una provinciale? Nessun problema, davvero. Non credo sia vietato individuare il modo migliore per mettere in difficoltà l’avversario e metterlo in pratica con ordine e precisione. Se avessimo giocato aperti, dal Napoli ne avremmo presi tre o quattro. Già così, giocando chiusi, nel primo tempo abbiamo subito troppo. Figuriamoci se avessimo giocato aperti… Credo sia stata una prova di maturità. Anche perché nella ripresa abbiamo giocato alla pari e creato le nostre occasioni
Sul derby vinto 3-0: "Non capita tutti i giorni che l’Inter perda 3-0. E capita ancora meno spesso che un derby finisca con un punteggio così netto. Però sono onesto: se Icardi non avesse fallito il calcio di rigore non so come sarebbe finita la partita. Invece lui sbaglia e noi subito dopo andiamo sul 2-0. Il momento decisivo della stagione. Anche se già in precedenza c’erano stati netti segnali di miglioramento. Contro la Roma, ad esempio. Solo che non era arrivato il successo".
Sulla Champions League: "Se è possibile? Penso proprio di sì. In fondo, quando nel 2016 abbiamo affrontato Roma, Fiorentina e Inter, abbiamo dimostrato di non essere inferiori a loro, anzi. Abbiamo pareggiato con i giallorossi, ma rischiando più volte di vincere. E le altre due gare le abbiamo vinte senza troppe discussioni. Ecco perché prima ho detto che nel derby abbiamo avuto la certezza di poter essere da Champions: non solo perché abbiamo superato l’Inter con goleada, ma perché è stata la conclusione di una serie di gare contro le rivali dirette per quell’obiettivo".
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