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Ieri sera c'è stata la protesta, pacifica, da parte della Curva Sud Milano davanti alla villa del presidente Silvio Berlusconi. Obiettivo principale: ottenere chiarezza. Alle 20:30 circa duecento tifosi si sono radunati a pochi metri dalla residenza del patron rossonero. Lo striscione più grande recitava: "Ora basta!", poi tanti altri: "Rispettate i vostri tifosi, chiarezza immediata sul nostro futuro". La richiesta è di tornare ad avere "una" società e "un" presidente. Il milanista si sente abbandonato dalla società. I continui slittamenti sul preliminare con i cinesi, tra l'altro, non fanno che accrescere le preoccupazioni, scrive La Gazzetta dello Sport. Atmosfera distesa, comunque. A un certo punto una delegazione della Curva è entrata nella villa del Presidente. Poco dopo la protesta è stata fermata, dopo che c'è stata una pioggia di fumogeni. Incontro di mezz'ora tra Curva e Presidente. L'intento degli ultras era di ricevere spiegazioni dopo aver esposto le proprie ragioni.
Argomento principale, ovviamente, il futuro della società. I tifosi hanno chiesto quando e se mai arriverà la firma del preliminare. Ciò che è emerso è tanta incertezza. Il Presidente ha confermato di voler cedere, ma allo stesso tempo ha sottolineato i problemi fatti emergere dalla cordata. Uno di questi è la fuoriuscita dei capitali dalla Cina. Un altro cartello recita: "Chi sarebbero questi cinesi?". Perchè la cordata di Sonny Wu non ha ancora una chiara fisionomia.
E, se non dovesse arrivare il closing, che si cambi la dirigenza. Questa la richiesta. Ovviamente il riferimento è ad Adriano Galliani. Cronica, ormai, la protesta nei suoi confronti. A Berlusconi è stato chiesto di modificare, eventualmente, l'assetto societario. "Galliani, a quando il tuo closing?" dice un altro cartello.
L'esito dell'incontro è di un forzato stand-by. L'unica cosa da fare è attendere. Attendere soprattutto segnali dalla Cina. L'attesa, però, non durerà in eterno. Il rischio è che la protesta continui a San Siro, come ormai da un anno e mezzo. Berlusconi continua a essere un Presidente rispettato, ma adesso si esige da lui chiarezza.
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