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La Juventus si avvicina, Montella prende le misure

Stefano Bressi

I dati statistici confermano ancora la distanza tra Milane Juve. Montella predica di mantenere un profilo basso e intanto studia le contromosse.

Sono due sere che il Milan è secondo in classifica, condividendo il posto con la Roma. Tra cinque sere, i rossoneri ospiteranno a San Siro la Juventus, leader indiscussa del campionato. È prima contro seconda, con possibilità di avvicinamento. Dovesse vincere la squadra di Vincenzo Montella si porterebbe a -2 dai bianconeri. Dunque sarebbe più vicino. Tuttavia il Milan può fare solo questo, per ora. Può avvicinarsi, ma non competere per il titolo. La distanza c'è anche guardando dal secondo posto, scrive La Gazzetta dello Sport. Se ne parla già da domenica sera e questa idea sembra condivisa da tutti. Il primo è proprio Montella, che non vuole parlare di anti-Juve, rendendosi conto di quanto presto sia. L'Aeroplanino considera la Juve una delle squadre migliori in Europa e dice che questi discorsi non appartengono al Milan. Il compito dei rossoneri è mantenere un profilo basso. Chi contro il Milan ci ha perso, ovvero Rolando Maran, dice che per diventare l'anti-Juve serve continuità, ma che comunque la Vecchia Signora resta più avanti. Stesso discorso ha fatto Mattia De Sciglio, che considera Milan-Juve una partita dalle mille sfumature: dalla rivincita della Coppa Italia a un test per la Supercoppa, oltre a essere, appunto, una grossa possibilità di avvicinamento. La consapevolezza di essere cresciuti c'è, ma vincere sarebbe ancora considerato un colpaccio. Dovrebbe essere del match Mattia, visto che Luca Antonelli è ancora out.

Le parole, però, lasciano il tempo che trovano. A confermare ci sono i dati. I numeri certificano la distanza tra le due squadre, ancora molto ampia. I punti di distacco sono 5, e ci siamo. Anche i gol fatti non sono molto diversi: 15 per il Milan e 17 per la Juve. La superiorità bianconera si inizia a vedere dietro: solo 5 gol subiti, il Milan ne ha presi più del doppio, 11. La Juventus segnerà anche più o meno quanto il Milan, ma tira molto di più: 18,4 tiri a match, rossoneri fermi a 13,3. Divario ancora più ampio sui tiri subiti: 6,9 per la squadra di Massimiliano Allegri, 14,4 per quella di Montella. I bianconeri sono la squadra che subisce meno in Serie A, il Milan è dodicesimo. Differenza, ma minima, per quanto riguarda il possesso palla: la Juventus la tiene per il 55,2% a partita, il Milan per il 49,8%. Questo dato, però, si può migliorare se l'idea di Montella resta quella di mantenere la palla tra i piedi e imporre il proprio gioco. Il baricentro, in questo caso, aiuta a capire quanto una squadra è propositiva: la Juve ha il baricentro medio a 50,4 metri, il Milan a 49. Sembra poco lo scarto, ma la Juve è quinta in Serie A, il Milan quattordicesimo. L'indice di pericolosità, invece, spiega bene il valore di una squadra, assegnando un punteggio a ogni occasione da gol: 10 punti a un tiro a tu per tu con il portiere, molto meno a occasioni su punizione, tiri da fuori ecc. Più alto è il punteggio, più la squadra è pericolosa. La Juventus è la migliore in Italia: +46,2 punti. Il Milan è settimo a +6,1. Un anno fa l'Inter era prima in classifica, ma molto lontana dal vertice dell'indice di pericolosità. L'indice prevedeva un calo dei nerazzurri e una rimonta della Juventus, cosa effettivamente avvenute.

Un numero, però, sabato sera sarà totalmente a favore del Milan: San Siro sarà pieno e i tifosi rossoneri saranno ovviamente la stragrande maggioranza. La Juve, inoltre, potrebbe arrivare un po' più stanca per l'impegno di coppa che il Milan non ha. Montella è sicuro che i rossoneri non si sentono appagati e che le motivazioni non mancheranno. Concetti, però, che valgono ancora anche per la Juventus. Sotto questo aspetto non c'è tanta distanza.

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