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Al termine dell'infuocata assemblea dei soci tenutasi ieri a Casa Milan, 'Top Calcio 24' ha intervistato in esclusiva l'avvocata Giuseppe La Scala, uno dei piccoli azionisti rossoneri. La Scala non ha parlato solamente e , ma anche dell'attuale vicenda societaria: "Oggi (ieri, ndr), dopo le domande fatte dagli azionisti, Galliani è tornato all'assemblea dopo circa due ore, leggendo un foglio dove di risposte alle nostre richieste non c'era traccia. Abbiamo anche provato a presentare una lista alternativa per il consiglio d'amministrazione, che ovviamente non è stata approvata. Se la nostra lista era una provocazione? No, tutt'altro. Se chiedete ai tifosi milanisti chi vorrebbero in società, non vi risponderanno che vogliono Barbara e Galliani, bensì gente come Maldini e Albertini. Il nostro è un invito ad ascoltare i tifosi, che sono disposti ancora ad aspettare altri anni nel caso ci fosse un progetto realmente serio".
"Chi ha fatto la storia del Milan, e che parla di calcio con grande competenza, dovrebbe farlo al Milan e non in televisione. Perché, ad esempio, Boban dovrebbe esprimere le proprie idee in televisione quando potrebbe farlo nella società rossonera? Abbiamo dato l'opportunità alla Fininvest di scegliere bene. Anche perché i risultati degli ultimi anni sono stati disastrosi e i conti economici fanno schifo. I responsabili di questo tracollo sono Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. All'assemblea erano presenti solo due AD, Galliani e un altro, gli altri sette erano assenti come succede ogni anno. E' una cosa vergognosa", ha continuato l'azionista La Scala.
L'avvocato, infine, ha chiuso parlando del rapporto ormai instabile tra i piccoli azionisti e l'attuale dirigenza milanista: "Quando si è rotto il rapporto? Nessuno può pensare di stare 30 anni alla guida di un progetto professionale. Berlusconi ha già ammesso che non è più in grado di competere con le grandi potenze economiche, ma non ha proposto un progetto alternativo e nemmeno si è fatto da parte. E adesso i risultati sono tutti gli occhi di tutti. Il Milan ha perso 100 milioni di ricavi negli ultimi 4 anni, un terzo del fatturato, e oggi fattura solo 220 milioni di euro. Un disastro da imputare agli amministratori, che in qualsiasi società verrebbero messi alla porta. Si tratta di un problema di governance".
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