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Lapadula, il leone guerriero che si è preso il Milan

Gianluca Lapadula festeggiato dai compagni in Milan - Crotone, foto Getty Images
Una prestazione importante tra le mura amiche di San Siro, condita da un gol decisivo quanto fondamentale. Gianluca Lapadula si prende il Milan e "avverte" Bacca

Donato Bulfon

Ventisei anni, alla prima stagione in Serie A e una rabbia che lo sta pian piano portando molto in alto tra gli attaccanti italiani del momento. Gianluca Lapadula da Torino, cresciuto nel settore giovanile della Juventus, viene da tanta gavetta, forse troppa, per un giocatore che ha fatto bene in tutte le squadre in cui ha giocato.

Il gol di oggi contro il Crotone, fondamentale per la vittoria del Milan contro l'osso duro chiamato Crotone, è solo la ciliegina sulla torta di un momento che definire fantastico è poco. Ma andiamo con ordine.

Lapadula è un grande attaccante è lo ha dimostrato nelle ultime tre stagioni. Nel Gorica, in Slovenia, in un campionato difficile quanto strano, il Braveheart rossonero aveva giocato, tre stagioni or sono, ben 31 gare, realizzando 13 gol da seconda punta, buon bottino per chi, però, aveva altre ambizioni. Gianluca vuole arrivare in alto, e per farlo bisogna dare tutto in campo, in ogni momento e occasione. E quella di Teramo, nel 2014, è quella decisiva. Lapadula si scopre leader, prende i suoi per mano, gioca da seconda punta al fianco di Alfredo Donnarumma e realizza la bellezza di 25 reti in Lega Pro, giocando 41 gare e trascinando i suoi al primo posto in classifica (posizione poi sconfessata dal calcioscommesse, ndr). Ma questo è la rampa di lancio, che lo porta a Pescara, in una squadra di giovani affamati come lui. L'ambiente ideale. Ed è proprio così: grazie ad una intuizione del mister abruzzese Massimo Oddo, altro ex Milan, che lo reinventa punta centrale, Lapadula conquista una regione e una città, grazie a 30 reti, molte anche spettacolari, e una vittoria dei playoff che schiude le porte della Serie A.

Ma il cammino di Gianluca è solo all'inizio. In estate il bomber della serie cadetta piace a tutti, dalla Juventus al Napoli, dal Genoa all'Empoli. Ma Berlusconi e Galliani vogliono un Milan italiano e chi potrebbe essere migliore di un giocatore come Lapadula, capocannoniere della B e affamato di successi? E allora detto, fatto. Lapadula arriva a Milano in una calda giornata di fine giugno, tra le scetticismo di molti e la curiosità degli altri. Gianluca all'inizio soffre, dopo una stagione a mille all'ora, un infortunio antipatico e una preparazione iniziata con forte ritardo. Ma i leoni in gabbia non ci restano per molto e prima o poi vengono fuori. Con pazienza e costanza, il numero 9 rossonero supera il momento no e conquista tutti anche a Milanello, ma non solo lì. Arrivano i gol con la nuova maglia, gol decisivi e importanti, Palermo, Empoli e ora San Siro. Che è già la sua casa. Arriva la Nazionale.

"Non prometto gol, ma tanto impegno in ogni partita, darò tutto per questa maglia". Parole sagge e sincere, che inquadrano perfettamente il personaggio. Ed oggi, ogni tifoso del Milan si rispecchia in lui, in quel 9 venuto dalla periferia del calcio. E ora, con Bacca, come la mettiamo? Contro la Roma chi giocherà? Beh, sinceramente, non vorremmo essere nei panni di Montella... E se l'idea fosse una coabitazione? Staremo a vedere, per il momento ci godiamo il Lapa, per il resto c'è tempo.

 

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