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La prestigiosa maglia numero 9 del Milan, per questa stagione, ha un nuovo proprietario: il neo acquisto Gianluca Lapadula. Il nuovo atleta milanista, bomber della scorsa serie B e del Pescara, con 30 gol segnati tra campionato e playoff, sembra molto motivato grazie anche alla fiducia dell’allenatore Vincenzo Montella.
Antonio Gatto
Però, la celebre maglia indossata da gente come Nordhal, Van Basten e Weah sembra purtroppo da qualche tempo essere affetta da una maledizione. L’ultimo grande interprete di questa maglia è stato Filippo Inzaghi, il numero 9 per eccellenza del Milan, con ben 126 reti in 300 presenze con la casacca rossonera (dal 2001 al 2012). Da quando “Super Pippo” ha lasciato il calcio giocato, tale maglia l’hanno indossata, ma senza fortuna anzi il contrario, giocatori di qualità come Pato (stagione 12-13), Matri (stagione 13-14), Torres e Destro (nella stessa stagione 14-15) e per ultimo Luiz Adriano (stagione 15-16). Quest’ultimo, dapprima dato per partente e poi rimasto nella scuderia rossonera, per questa stagione ha addirittura abbandonato la numero 9 optando per il numero 7 quasi come a volersi liberare da questo onere. Già, perché indossare la maglia numero 9 del Milan è sia un onore ma anche un onere e non è da tutti riuscire a portare quella cifra stampata sulle spalle.
Antonio Gatto
La numero 9 del Milan ha bisogno di un padrone che si faccia sempre trovare pronto indipendentemente da quanti minuti gioca; che vada alla ricerca forsennata del gol; che sia una spina nel fianco degli avversari; che stia sempre sul filo del fuorigioco; che abbia voglia di mangiare l’erba: come se si sentisse quella maglia cucita sulla pelle e quei colori nel sangue, insomma come se fosse attraversato da una scarica elettrica ad “alta tensione” quando scende in campo, che siano competizioni nazionali, internazionali o amichevoli. Solo così potrà terminare la maledizione.
Antonio Gatto
Al Milan manca un giocatore come Pippo Inzaghi con la sua numero 9. Gianluca Lapadula, ora è il tuo momento: le doti e le caratteristiche ci sono, serve solo metterle in pratica!
Antonio Gatto
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