Adriano Galliani ha sempre regalato spettacolo in tribuna con le sue esultanze. Andiamo a rivivere quelle più belle ed emozionanti.
Salvatore Cantone
LE ESULTANZE
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Adriano Galliani è stata una delle colonne portanti del Milan di Silvio Berlusconi. L’attuale amministratore delegato rossonero non solo ha portato tanti campioni e trofei, ma si è contraddistinto soprattutto per le sue esultanze, che lo hanno fatto diventare il dirigente “ultras” numero uno in Italia e nel mondo. Andiamo a rivivere le esultanze più belle e pazze.
PERUGIA-MILAN
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E’ sicuramente l’esultanza più famosa di Galliani. E’ il 23 maggio 1999, e il Milan dopo il sorpasso alla Lazio nella giornata precedente, va a Perugia a giocarsi il 16 scudetto. La squadra di Alberto Zaccheroni parte forte con le reti di Guglielminpietro e Bierhoff, ma gli umbri rispondono con la rete di Nakata su calcio di rigore. Dopo aver accorciato le distanze, la compagine di Boskov attacca, e in alcuni spezzoni di gioco chiude il Milan nella propria metà campo, ma grazie al giovane Christian Abbiati i rossoneri portano a casa il 16 scudetto della propria storia. Galliani per tutti i 90 minuti è lo specchio della sofferenza, tuttavia al fischio finale dell’arbitro Braschi esulta in maniera incredibile, abbracciando con gran forza il braccio destro Ariedo Braida e il figlio Gianluca. La gioia per l’amministratore delegato è davvero enorme considerando che il Milan a differenza di altri anni non era favorito per vincere il tricolore. E’ il primo trofeo per Alberto Zaccheroni al primo tentativo sulla panchina milanista, proprio come avevano fatto prima Sacchi e poi Capello.
SIENA-MILAN
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E’ il 19 maggio 2013 e il Milan si gioca a Siena il terzo posto e quindi la qualificazione ai preliminari di Champions League. Per tutto l’anno c’è stato un testa a testa con la Fiorentina, fatto di gol e polemiche, ma alla fine la squadra di Allegri ha il match ball contro un Siena già retrocesso. La partita sulla carta è in discesa, ma ben presto si trasforma in un incubo: la squadra toscana passa subito in vantaggio con Terzi e mantiene con tutta la grinta possibile il risultato. I tifosi sono increduli per quello che sta accadendo, tuttavia Balotelli all’84 segna il gol del pareggio su calcio di rigore. Il pareggio non basta per la qualificazione, e all'87 Mexes segna su mischia e porta il Milan in Champions League. Al gol del francese, Galliani fa esplodere tutta la sua gioia abbracciando suo figlio, anche se in un secondo momento si ferma, quasi come gli stesse venendo un mancamento. Nel mezzo dell’esultanza dà anche una manata ad Ariedo Braida, “colpevole” di averlo strattonato. Il Milan di Allegri raggiunge il suo obiettivo, nonostante le partenze in quella stagione di Ibrahimovic e Thiago Silva.
LECCE-MILAN
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E’ il 23 ottobre 2011 e allo stadio “Via del Mare” si affrontano Lecce e Milan. I padroni di casa contrariamente alle attese dominano il primo tempo, andando addirittura sopra di 3 reti, grazie alle marcature di Giacomazzi, dell’ex Massimo Oddo e di Grossmuller. Nella ripresa Massimiliano Allegri inserisce Kevin Prince Boateg e la musica cambia. L’uragano ghanese si abbatte sul Lecce e in soli 20 minuti realizza una tripletta, che porta il risultato sul 3-3. Il sorpasso avviene grazie al colombiano Mario Yepes, che sfrutta un ottimo assist di Antonio Cassano e realizza di testa il gol del definitivo 4 a 3. Galliani al gol del colombiano si alza dalla tribuna e quasi si mette a piangere. Esultanza strana per l’amministratore delegato, che in questa occasione quasi si commuove. Il Milan vince a Lecce in rimonta e lotta fino alla fine per la conquista del 19 scudetto, anche se alla fine a spuntarla sarà la Juventus di Antonio Conte.
MILAN-ATLETICO MEDELLIN
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E’ il 17 dicembre 1989 e il Milan affronta a Tokyo l’Atletico Medellin per la conquista della Coppa Intercontinetale. I rossoneri vengono dalla vittoria in Coppa Campioni contro la Steaua e affrontano la partita da favoriti. In realtà però la gara diventa molto ostica, e il tecnico dei colombiani Francisco Maturana “incarta” bene i campioni rossoneri. Risultato? Partita completamente bloccata con il Medellin che spaventa in 2-3 occasioni gli uomini di Sacchi, anche se Baresi e Costacurta come spesso accade sono insuperabili. Si va ai supplementari e i colombiani sono già pronti per i calci di rigore, ma Alberico Evani, all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare, batte il famoso portiere Higuita e realizza il gol che consente al Milan di vincere la 2 Coppa Intercontinentale della sua storia. Al gol del centrocampista, Galliani esplode ed entra come una furia in campo, esultando insieme alla panchina. Questa rimarrà l’unica gioia vissuta dalla panca, visto che l’amministratore delegato rossonero ha sempre preferito seguire la partita dalla tribuna. Il Milan vince la seconda Coppa Intercontinentale della sua storia.
MILAN-JUVENTUS
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Sono tanti i Milan-Juventus vissuti da Adriano Galliani. Le partite inserite potrebbero essere tante, ma l’ultimo match di San Siro tra le due squadre è stato uno dei più emozionanti vissuti dall'amministratore delegato rossonero. E’ il 22 ottobre scorso e il Milan dopo vari anni difficili affronta la Juventus, che vince il campionato da 5 stagioni consecutive. La squadra di Montella quest’anno è completamente diversa rispetto alle scorse stagioni e affronta a viso aperto i bianconeri.La partita viene decisa dal giovanissimo Locatelli, che con un gran destro fulmina Buffon e consente al Milan di battere i campioni d’Italia. Il tabellino dice 1-0 per i rossoneri, ma Adriano Galliani esulta più volte in maniera scatenata sia al gol annullato a Pjanic, sia al gol di Locatelli e sia al triplice fischio finale, dopo che Donnarumma compie un vero e proprio miracolo su Khedira. L’esultanza di Galliani al gol annullato al bosniaco ha sicuramente fatto rivivere al dirigente rossonero il gol di Muntari, una delle beffe più atroci subite dai milanisti, ed è per questo motivo che la gioia è stata doppia. Non si può inoltre non ricordare il recente trionfo in Supercoppa Italiana, in cui Adriano Galliani, seduto sul “trono” che ha scatenato tante ironie social, abbraccia Serginho e conquista il suo 29° e probabilmente ultimo trofeo di questi 30 anni fantastici di Milan.