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L’esclusione funziona: Niang come Bacca, entra e sveglia il Milan

M'Baye Niang, attaccante del Milan
Nelle ultime partite M'Baye Niang era stato poco brillante e contro il Sassuolo Montella gli ha mandato un segnale chiaro. Una mossa che ha funzionato

Edoardo Lavezzari

Domenica sera, ore 19 circa, il Milan è reduce da un primo tempo in chiaroscuro contro il Sassuolo e il punteggio è fissato sull’1-1 pari. I rossoneri hanno fatto e disfatto: partenza fortissima, gol di Bonaventura e immediato pareggio dei neroverdi, propiziato da un errore marchiano di Ignazio Abate. Sono passati dieci minuti in tutto e la partita del Milan, per certi versi, sembra finita. I ragazzi di Vincenzo Montella pagano caro, a livello psicologico, il gol subito e non riescono più tenere il pallino del gioco, anzi soffrono l’iniziativa del Sassuolo che ci crede. Davanti poi, le idee sono poche e confuse. Suso è evanescente, Bacca sgomita, ma riceve pochissimi palloni e mai in profondità. Luiz Adriano, invece, alla prima da titolare al posto di un Niang in calo, vaga per il campo senza trovare la giusta posizione. Tocca tanti palloni, tenta un cross, lo sbaglia, prova a svariare sulle due fasce, ma non è mai incisivo. Tre le sue tre conclusioni, due vengono ribattute una si spegne sul fondo, larghissima. Montella deve dare la scossa e lo sa, a farne le conseguenze, è proprio il brasiliano. Al suo posto tocca proprio a Niang.

Il francese è reduce da un paio di prestazioni non proprio brillanti, soprattutto a livello di atteggiamento. Montella non è soddisfatto e non esita a dimostrarlo, relegando il francese in panchina, proprio come con Bacca contro la Sampdoria. Niang, esattamente come il colombiano, mostra di aver capito a pieno il messaggio mandatogli dall’”Aeroplanino” ed entra in campo con una grinta diversa dal solito. Si mangia la partita. Il Milan, finalmente, si scuote e per la prima volta dopo tanto tempo torna a mettere in apprensione la difesa del Sassuolo.

“L’effetto Niang” non basta, però, il Sassuolo segna due volte in cinque minuti e la partita sembra chiusa. “Sembra”. Una galoppata prepotente palla al piede dell’ex Genoa si trasforma nel rigore del 2-3. Il Milan è di nuovo in partita, Bacca galvanizzato dal gol si scuote. L’intesa tra lui e il francese funziona a meraviglia, è un'altra partita. Il Milan ci crede e trova il 3-3 con Locatelli, poi il 4-3 definitivo. Paletta stacca imperioso, colpisce di testa e batte Consigli. San Siro esplode per il gol che confeziona l’impresa, un gol che nasce proprio dai piedi di M’Baye, autore di un cross perfetto. Pur senza andare a segno Niang marchia a fuoco. La scelta di Montella, dopo Genova, è ancora una volta vincente e il Milan si gode un terzo posto in classifica tanto dolce quanto inaspettato.

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