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Termina qui la cerimonia di presentazione della Coppa Italia
Cannavaro su Totti: "Chi ha giocato tanto non riesce ad accettare la panchina è normale, ma è normale anche che a 40 anni giocare sempre è impossibile. Io gli consiglio di fare il Presidente. Comunque più di così non si può chiedere a Francesco"
Gattuso su Totti: "Da amico gli direi di rinnovare, si farebbe altri soldi (ride ndr). Quaranta anni sono tanti, Francesco è una bandiera. Poi le valutazioni le devono fare Spalletti e Palotta, da amico sarei contento per lui se andasse avanti, poi ci sono tante valutazioni da fare"
Cannavaro e il ruolo da CT: "Ovviamente mi farebbe piacere, ci ho giocato per 15 anni, ho un senso di appartenenza importante"
Gattuso e la difesa: "Se lo fanno Simeone e Mourinho lo chiamano organizzazione difensiva, lo facciamo noi lo chiamano catenaccio. Guardiola ha cambiato tutto, tutti i club sono andati a copiarlo e abbiamo perso i nostri punti di forza. E' un grave errore, la scuola italiana ha 4 Mondiali, qualcosa di buono con il nostro stile lo abbiamo fatto...qualcosa si può cambiare, ma senza abbandonare le nostre origini. Non dobbiamo buttare quello che abbiamo fatto negli ultimi cinque anni".
Cannavaro e la difesa italiana del futuro: "Difficile fare nomi, in tre anni possono cambiare tante cose. Io penso il problema non siano i difensori, paghiamo il fatto che negli ultimi anni si è fatto poco per i settori giovanili. Lo paghiamo adesso, questa situazione rispecchia il nostro calcio. Io sono cresciuto con la cultura del marcare a uomo, adesso non è più così. Sono cambiati i metodi e anche le disponibilità dei giocatori. Abbiamo snaturato il metodo italiano, abbiamo perso la nostra cultura. Avevamo una qualità diversa dietro e giocavamo bene a calcio"
Beretta sulla SuperCoppa: "Sarà tra dicembre e gennaio. Lo stadio? Diciamo che andremo in treno..."
Cannavaro e la Juve: "In Italia sta dominando da cinque anni, anche perchè Milan e Inter faticano molto. In Europa invece il discorso è un po' diverso. Non è semplice trovare campioni di altissimo livello, soprattutto italiani. Serve un grande gruppo, loro hanno un nucleo forte di 7/8 giocatori. L'anno scorso hanno avuto sfortuna in finale, ma la strada è quella giusta: sono una società che investe molto, sullo stadio e anche sui giovani. La strada è quella giusta, dovrebbero copiarlo anche gli altri".
Gattuso e la Coppa Italia come punto di ripartenza: "Vincere aiuta a vincere, il fatto di portare a casa un Trofeo è qualcosa di importante, dopo non so cosa succederà (il riferimento è alla cessione del club ndr), ma credo che il dottor Galliani e il Presidente Berlusconi siano i primi che vogliono riportare il Milan in alto, conosco bene Galliani, so quanto soffre. Io ho un'idea comunque, per il calcio italiano le milanesi sono fondamentali. Se torneranno grandi anche in Europa avremo tante soddisfazioni"
Ancora Gattuso sul Milan: "La società sceglie i giocatori e l'allenatore decide chi va in campo, ma i giocatori devono dare tutto per il Milan. Per me giocare in quella squadra era un sogno, quando sono arrivato mi sono messo in riga e ho imparato tanto. Sento dire che i giocatori non sono da Milan, ma invece lo so, non sono scappati di casa. Quello che manca invece è il senso di appartenenza"
Gattuso e il momento del Milan: "Dei 30 anni di Berlusconi 25 sono stati indimenticabili, io ho fatto parte di quella società per 14 anni, nel mio periodo il Milan era una macchina perfetta, a tutti i livelli. Ci può stare un momento difficile per il club, ma non bisogna buttare quello che la famiglia Berlusconi, Galliani e altri hanno fatto per il Milan che è stato un fenomeno mondiale. Bisogna ritrovare l'identità, ma credo che molta colpa sia dei giocatori, che non stanno dando abbastanza per questi colori"
Gattuso e l'inizio della carriera: "Usavamo i fusti della nafta come pali. C'è un dato che deve far riflettere, oggi i ragazzi giocano 8/10 ore la settimana, noi giocavamo 10 ore in un solo giorno. Oggi in Olanda i ragazzi giocano 24 ore la settimana. Dieci ore sono poche per far emergere il talento, ma i nostri figli sono fenomeni sulla Playstation e con il telefono. Noi invece sapevamo salire sugli alberi a 10 anni, adesso è impensabile. La tecnologia era diversa allora, ma a livello sportivo abbiamo molti meno fenomeni."
Cannavaro e il calcio in strada: "Ho iniziato li e mi ha insegnato degli istinti che non ho più perso, mi dovevo arrangiare e ho imparato quell'arte"
Gattuso e il passato nel Milan: "Quando hai fatto qualcosa di così importante il rapporto con i tuoi compagni diventa sempre più bello, si è creato un gruppo inscindibile, fortissimo"
Cannavaro e la Coppa del Mondo: "Mi emoziona più adesso che allora, al momento mi sono reso conto di quello che abbiamo fatto"
Gattuso e la vita da allenatore: "Non basta essere stato un grande giocatore, il calcio è cambiato. Bisogna essere preparati, coerenti e pronti a parlare bene con i ragazzi. E' un mestiere molto difficile, per me è stato molto più facile fare il calciatore. La Coppa del Mondo? Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ma adesso abbiamo tutti altre responsabilità. Quando mi alzo al mattino penso alla mia squadra, non a quello che ho fatto dieci anni fa".
Cannavaro: "Io l'ho vinta due volte con il Parma, ma oggi rappresento la Juventus, una squadra fortissima. Questa è una bella competizione, peccato non giocarla più, molti la snobbano, ma quando arrivi alle fasi finali tutti ci tengono eccome"
Gattuso: "Per me è stato un orgoglio vincere la Coppa Italia, nell'era Berlusconi siamo stati l'unico gruppo a vincerla e poi per me è stata una grandissima emozione vincere dei trofei con il Milan. E' stato il mio sogno, fin da bambino vestire quella maglia e poi ho fatto il lavoro che ho sognato di fare per 14 anni, lo dico sempre, ma è vero: lo avrei fatto anche se avessi guadagnato un decimo di quello che ho guadagnato in carriera"
Beretta: "Da qui parte il viaggio della TIM Cup verso la finale. Ringrazio Cannavaro e Gattuso per essere qui, ma anche le due squadre. Sono due squadre di altissimo livello, quest'anno abbiamo una finale di grandissimo prestigio per questo vogliamo accompagnare, con due guardie del corpo di eccezione il trofeo da Milano a Roma. E' una partita molto importante e seguita, a questo proposito voglio ringraziare il Presidente della Repubblica che sarà allo stadio e il Santo Padre per l'udienza che concederà alla due squadre alla vigilia. E' un uomo sempre molto attento al calcio e per questo lo ringrazio, ci darà la possibilità di portare i messaggi positivi del pallone a una platea più ampia".
Dal nostro inviato in Lega Calcio Edoardo Lavezzari
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