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Locatelli, il predestinato: il Milan ha trovato il suo nuovo metronomo

Manuel Locatelli Milan-Juventus
Locatelli ha le stimmate del campione vero, pronto a rinverdire i fasti di Albertini e Pirlo nell'economia di gioco di un Milan finalmente di nuovo vincente

Redazione

Poche partite in Serie A, ma il 18enne Manuel Locatelli ha già dimostrato di che pasta è fatto: bene a centrocampo (nonostante qualche errore che avrebbe potuto costare caro...) in fase di impostazione ed in quella difensiva, sempre presente nel vivo del gioco, ed autore di un gol da antologia, bis dopo il Sassuolo. Il ragazzo ha le stimmate del campione vero, pronto a rinverdire i fasti di Albertini e Pirlo nell'economia di gioco di un Milan finalmente di nuovo vincente.

La vittoria di ieri del Milan contro la Juve ha il volto di Gianluigi Donnarumma (autore della parata decisiva allo scadere) e di Manuel Locatelli (realizzatore del gol vincente). Un classe 1999 ed un classe 1998: sono bastati loro due per superare la corazzata juventina!Ma chi è Manuel?

Il quotidiano britannico “The Guardian” lo ha inserito nel 2015 nella lista dei 50 migliori calciatori nati nel 1998: prima ancora che esordisse nel calcio dei grandi, il Presidente Berlusconi di lui disse: “Abbiamo fra i giovani un ragazzo straordinario, che si chiama Locatelli e che spero possa essere un grande regista in futuro”. E poi ancora, in un'intervista rilasciata al “Corriere della Sera” durante la scorsa stagione, il responsabile dello scouting Mauro Bianchessi fece una profezia: “E' un giocatore di grandissima qualità, è con noi da quando ha undici anni e tra tre sarà il capitano del Milan”.

Che Locatelli sia un predestinato è inequivocabile: la mancanza di liquidità nello scorso mercato estivo ha sicuramente accelerato il suo processo di inserimento in prima squadra, altrimenti, a quest'ora, staremmo magari parlando dell'ennesimo giovane di talento che è dovuto emigrare nella serie cadetta a fare gavetta per lasciare il posto allo straniero di turno.

La storia calcistica del buon Manuel è partita dall'oratorio di Pescate, in provincia di Lecco. Ben presto, all'età di 9 anni, viene scoperto dagli osservatori dell’Atalanta, per poi passare al Milan ad undici anni. Un sogno per chi, come lui, ha sempre tifato i colori rossoneri. Qui fa la trafila di tutte le squadre giovanili, talvolta anche da sotto età, come nel caso della Primavera di Pippo Inzaghi. Già ai tempi di Allegri e dello stesso Inzaghi (che lo aveva portato in panchina nel marzo 2015 in occasione di Fiorentina-Milan), Locatelli comincia ad allenarsi con i big: viene aggregato stabilmente alla prima squadra già nella passata stagione, dopo la sessione di mercato invernale.

Prima dell'esordio ufficiale nella Serie A 2015-16 è andato in panchina 10 volte tra Campionato e Coppa Italia: l'esordio assoluto arriva il 21 aprile 2016, a 18 anni, alla 34° giornata in occasione di Milan-Carpi, subentrando a Poli all'88° minuto. Replica anche il successivo 14 maggio, questa volta da titolare, all'ultima giornata contro la Roma, disputando tutta la partita.

Quest'anno, complice l'infortunio di Montolivo, ha già collezionato 8 presenze e soprattutto due fantastiche realizzazioni. Il gol del pareggio nella vittoria 4-3 contro il Sassuolo (tiro di esterno da fuori area, di contro-balzo) e quello di ieri decisivo per la vittoria contro la Juve (tiro potente d'esterno, appena dentro l'area, al numero uno dei numeri uno Buffon). Anche in Nazionale, Locatelli ha già bruciato le tappe, dall'Under 15 all'Under 19, di cui è capitano, conquistando recentemente anche la prima convocazione nell'Under 21 di Di Biagio.

Manuel nasce come centrocampista offensivo ma negli anni ha arretrato il suo raggio d'azione, cimentandosi da mezzala e da regista davanti alla difesa. Montella gli ha definitivamente dipinto addosso quest'ultimo ruolo e lui sembra interpretarlo al meglio. Dotato di un'ottima tecnica e visione di gioco, buono con entrambi i piedi, fisico slanciato (non così usuale per un giocatore in quella posizione), ha mostrato anche eccellenti qualità di tiratore da lontano: freddo e preciso. Il giovane centrocampista è forse è ancora un po' timido nell'impostazione: predilige il passaggio corto al compagno più vicino piuttosto che verticalizzare il gioco. Ecco, in questo, nella fase di interdizione e nel gioco aereo deve sicuramente migliorare, ma il tempo per farlo non gli manca.

Il suo futuro, nonostante l'Arsenal gli abbia già messo gli occhi addosso, è nel club di Via Aldo Rossi, con il quale ha già firmato il suo primo contratto da professionista (scadenza 30 giugno 2020), rinnovato di recente a testimonianza del fatto che il Milan crede ciecamente nelle possibilità del giovane lecchese, offrendogli la possibilità di essere un elemento importante sin da subito: è sì, perchè lui è un predestinato!

Massimo Iurino

 

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