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L'ex giocatore e capitano del Milan, Paolo Maldini, ha parlato a Tiki Taka in occasione del compleanno del presidente rossonero, Silvio Berlusconi. Ecco le sue parole.
IL PRIMO INCONTRO - “La prima volta che incontrai Berlusconi, lui entrò nella sala pranzo e ci disse che voleva che la nostra diventasse la squadra più forte al mondo. Sinceramente alcuni si misero a sorridere ma quello era solo l’inizio di un’epoca incredibile: con il presidente ho sempre avuto un rapporto particolare perché ho più o meno la stessa età di Piersilvio, con cui mi frequentavo, e quindi andavo spesso ad Arcore anche quando non c’era, mi trattava veramente come un figlio. A livello tecnico il suo sogno è sempre stato quello di vedermi giocare in attacco, e ogni tanto lo diceva anche agli allenatori perché diceva sempre che io avevo le caratteristiche per fare il centravanti".
CESARE E SILVIO - "Berlusconi ha avuto una grande rapporto anche con mio padre, l’ha sempre voluto accanto a sé e l’ha sempre ritenuto un consigliere importante, anche perché lui era tifoso del Milan quando mio papà giocava nei rossoneri".
SILVIO E LA SQUADRA - "Il rapporto con la squadra? Ogni tanto ci ha chiesto consigli nella scelta degli allenatori ma non ci siamo mai permessi di influenzare le sue scelte, anche perché sono sempre state decisioni vincenti. Lui, soprattutto negli anni di Ancelotti, ha sempre avuto l’idea di un possesso totale, di tenere la palla per 90 minuti e io molte volte cercavo di fargli capire che non era sempre facile, soprattutto contro squadra forti come Barcellona, Real Madrid, Juventus o Inter. E’ un esteta e di conseguenza per lui era quasi più importante giocar bene piuttosto che vincere. Era molto contento quando giocavamo bene e vincevamo e questo, grazie a Dio, è successo veramente tante volte”.
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