Mati Fernandez del Milan durante un allenamento a Milanello (credits: acmilan.com)
Un predestinato frenato degli infortuni. Ascesa, caduta e resurrezione di Mati Fernandez, il centrocampista cileno del Milan. Ecco la sua storia.
Mariano Messinese
INTRO
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Se digitate Mati Fernandez nella query di google, scoprite che le parole più associate al giocatore cileno sono "rientro" e "recupero". Potere del fantacalcio o dei tifosi milanisti in cerca di notizie. Non si sa. C'è la privacy. Ma una cosa è certa, fin qui il rossonero si è visto poco, colpa di un infortunio e delle successive ricadute. Eppure, se dovesse smaltire i malanni, Mati Fernandez sarebbe molto di più di una semplice alternativa in mediana. Come testimonia la sua storia. VAI ALLA PROSSIMA SCHEDA
DUE PATRIE
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Mati Fernandez è nato a Buenos Aires, nel quartiere Caballito. La madre è argentina e il padre cileno. A quattro anni si trasferisce con la famiglia a La Calera in Cile. Inizia a giocare a calcio nella cittadina del distretto di Valparaiso. A 12 anni entra nel settore giovanile del Colo Colo, cioè la squadra più titolata della nazione ed anche l'unica nel paese ad aver vinto la Copa Libertadores. Argentino o cileno? Mati Fernandez non ha avuto dubbi quando ha dovuto scegliere:"Io mi sento cileno". VAI ALLA PROSSIMA SCHEDA
IL PREMIO
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Il centrocampista è giovane e sembra avere una brillante carriera davanti a sè. Ma a 17 anni rischia seriamente di abbandonare il mondo del calcio per un problema alla colonna vertebrale. Il cileno, però, guarisce e torna in campo, anche se non abbandonerà mai del tutto l'infermeria negli anni a seguire. Ma nonostante qualche stop, Mati debutta in prima squadra e incanta; finte, dribbling e rabone. Nel giro di poco tempo Mati Fernandez è sul tetto del Continente, perchè nel 2006 ritira anche il premio "Calciatore sudamericano dell'anno". In passato avevano ottenuto questo titolo campioni come Zico, Socrates, Pelè e ovviamente Maradona. VAI ALLA PROSSIMA SCHEDA
LA CLAUSOLA
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Avere vent'anni. Questa è l'età della spensieratezza. Ma non se hai sulle spalle una clausola da 50 milioni. Mati Fernandez è ormai un giocatore affermato. In patria lo chiamano Matirabona per la sua giocata, la specialità della casa, e soprattutto "el Crack", il fenomeno. Il Villareal lo nota e lo porta in Spagna per una cifra intorno ai 9 milioni di dollari. La società lo blinda subito: chi lo vuole deve scucire 50 milioni sull'unghia. VAI ALLA PROSSIMA SCHEDA
I MIGRANTI
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Quando Mati Fernandez lasciò il Colo Colo, all'aeroporto di Santiago c'erano 300 tifosi e un nugolo di ragazzine. Allo sbarco in Spagna, c’erano circa 3500 persone a dargli il benvenuto. Tanti erano emigranti cileni orgogliosi di lui. Il Colo Colo gli ha dedicato un filmato speciale, con i suoi gol, chiuso da una semplice frase: "Gracias Fernandez, por darnos a felicidad de ser campeones nuevamente". Nonostante le premesse, però, l'avventura nel "sottomarino giallo" non è esaltante. E infatti nel 2009 il giocatore si trasferisce allo Sporting Lisbona, in Portogallo. VAI ALLA PROSSIMA SCHEDA
IL PRIMO
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Il resto è storia recente. Dopo 4 stagioni alla Fiorentina, Matirabona passa al Milan negli ultimi giorni di mercato e riabbraccia Montella, l'ex tecnico viola. Scoppia anche un piccola lite per il giocatore tra la dirigenza rossonera e quella cagliaritana nelle ultime ore del calciomercato. Ma alla fine Mati sbarca a Milano ed è il primo giocatore cileno della centenaria storia milanista.