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Matri-Milan: 5 momenti di una storia surreale

Luca Fazzini

Dopo una carriera vissuta a tinte rossonere, con le giovanili al Milan e vari passaggi da Milanello, Alessandro Matri è approdato definitivamente al Sassuolo: riviviamo, comunque, cinque momenti della sua vta calcistica milanista

Le giovanili e l'esordio

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L'infanzia di Alessandro Matri è accompagnata da una bicicletta. Il ragazzo è talentuoso nel ciclismo, ma un incidente lo costringe a cambiare progetti, dedicandosi così al calcio. Dopo qualche stagione nel Don Bosco Graffignana, il Fanfulla, quindi il Milan. A 11 entra nel vivaio rossonero, dove resta fino ai 20, arrivando fino in Primavera. Qui è compagno di Ignazio Abate, altro prodotto del vivaio rossonero. Il 24 maggio 2003, a 19 anni, sul finire di stagione, ecco l'esordio con i grandi. Ancelotti, però, non lo schiererà mai più e Matri inizia un lungo girovagare per l'Italia. 

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I cambi di maglia

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Al termine dell'avventura rossonera, dunque, ecco il Prato: nel 2004-2005 Alessandro gioca in C1 con la maglia dei toscani, con cui realizza 36 presenze e un gol, per poi passare - la stagione successiva - al Lumezzane, dove chiude con 35 presenze e 14 gol. L'estate del 2006 passa al Rimini, dove realizza 4 gol. Nel 2007, ecco il passaggio al Cagliari, una tappa importantissima della carriera di Matri: nonostante un primo anno e mezzo difficile, in quattro anni gioca 125 partite, siglando 36 gol e sbocciando definitivamente con mister Massimiliano Allegri. Nel 2011, ecco il passaggio alla Juventus: il mercato di gennaio regala l'attaccante ai bianconeri, che in metà stagione sigla ben 9 reti. Matri rimane a Torino fino al 2013, quando alle porte di Corso Galileo Ferraris bussa il Milan.

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Il ritorno a peso d'oro

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Nell'estate 2013, Adriano Galliani è alla ricerca di un attaccante e la scelta ricade proprio su Matri. L'attaccante sbarca a Milano per la sostanziosa cifra di 11 milioni di euro, scatenando l'ira dei tifosi, che vedono un giocatore uscito dal proprio vivaio pagato d'oro, oltretutto ad una concorrente. Alessandro fatica ad ambientarsi, sceglie la maglia numero 9, ma realizza un solo gol, per altro ininfluente, nella sconfitta 3-2 di Parma. A gennaio, Matri è già sul mercato: prestito secco, direzione Firenze. In maglia Viola, l'ex Cagliari segna due gol all'esordio, ma realizza altrettante reti nelle successive 14 uscite. Al termine della stagione torna al Milan, ma solo di passaggio, visto che all'orizzonte c'è il Genoa, con cui realizza 7 gol. A febbraio, nell'ultimo giorno di mercato, ecco la Juventus: prestito gratuito e ingaggio di 2,5 milioni di euro pagato - per metà - dal Milan. Lo scorso anno, dopo il ritorno a Milanello, ecco un'altra partenza, ancora sul gong: l'ultimo giorno del mercato estivo va alla Lazio, dove realizza 7 reti.

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L'addio gratis

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Al termine dell'esperienza romana, ecco ancora il Milan: Montella lo porta in tournèe, ma in rosa - per lui - non c'è posto. Ad offrirgli una chances c'è il Sassuolo, in rampa di lancio con l'entusiasmo Europa League. Matri si accasa in Emilia-Romagna per due anni, a titolo definitivo, salutando il Milan di fatto dopo una carriera intera, . Un addio particolare, a conclusione di una storia surreale: una storia che non ha mai visto Matri al centro del progetto, una storia che racconta di 11 milioni spesi per un ragazzo mandato sempre in prestito, una storia che mostra ingaggi pagati dal Milan quando il calciatore era fuori Milano. Una storia surreale, sì, che ha avuto - finalmente, verrebbe da dire - una fine.

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