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In questa stagione, aveva messo piede in campo in gare ufficiali lo scorso 17 agosto, in occasione del primo turno di Coppa Italia, a 'San Siro' contro il Perugia: nel 2-0 firmato da Keisuke Honda e Luiz Adriano, il francese Jérémy Menez era subentrato al 69' proprio al giapponese, e giocato circa venti minuti più recupero di buon livello contro gli umbri di Pierpaolo Bisoli. Sembrava, per Menez, la fine di un incubo, giacché rientrava a disputare una partita in rossonero dopo lo stop dovuto ad un fastidioso infortunio alla schiena. Invece, per lui, è stato l'inizio di un calvario.
Dopo quel famoso Milan-Perugia, Menez è stato costretto a fermarsi nuovamente, questa volta per un periodo ancora più lungo, sollevando anche dubbi sul suo reale stato di salute, e sulle possibilità di un suo effettivo rientro in squadra in questa stagione sportiva. Quell'ernia alla schiena, che lo ha costretto all'operazione e messo fuori causa per mesi dalla vita quotidiana milanista, ha smesso di tormentarlo soltanto nell'ultimo periodo e, dopo un paio di settimane di costanti allenamenti in gruppo, Menez ha fatto finalmente il suo ritorno tra i convocati di Sinisa Mihajlovic nel 2015-2016, proprio domenica scorsa, in casa, contro il Genoa.
Poco più di un quarto d'ora, recupero compreso, in sostituzione di uno stanchissimo M'baye Niang, giusto per riprendere confidenza con il campo, con i suoi compagni, per riassaporare l'atmosfera di 'San Siro'. , Menez ha potuto riaffacciarsi alla ribalta rossonera, ed ora, in queste ultime tredici giornate di campionato, più (si spera) le due gare di Coppa Italia che rimangono, si candida per essere l'arma in più a disposizione di Mihajlovic nel rush finale che vedrà i rossoneri impegnati nella lotta per la qualificazione in Champions League (o comunque in Europa League) e, soprattutto, per la vittoria del trofeo nazionale, che manca nella bacheca del club di Via Aldo Rossi dalla stagione 2002-2003, quando il Milan vinse la doppia finale contro la Roma (4-1 all'Olimpico, 2-2 a San Siro).
Quando è in forma, Menez, per quanto abbastanza anarchico nei movimenti corali, : non a caso, nella scorsa stagione, dove il Milan di Filippo Inzaghi non era riuscito a qualificarsi per le competizioni europee, Menez era stato tra i pochissimi rossoneri a salvarsi, al pari del portiere Diego López e del solito Giacomo 'Jack' Bonaventura: con 16 reti (di cui 8 su rigore) in 34 gare, oltretutto, è stato anche il capocannoniere della squadra. Come dimenticare le tante le perle regalate ai sostenitori del Diavolo da Menez nel 2014-2015, come il colpo di tacco al 'Tardini' di Parma nel pirotecnico 5-4 dei rossoneri, la doppietta all'Udinese, le fughe in contropiede all'Olimpico contro la Lazio ed al 'Barbera' contro il Palermo: tutte gesta che, al Milan, tutti sognano di poter rivedere a breve.
Sinisa Mihajlovic crede in lui, ed ora che sta riacquistando una discreta condizione atletica, comincerà a riconsiderarlo nelle scelte per l'undici titolare. Anche se ciò dovesse comportare un nuovo cambio di modulo, con il ritorno del Milan al 4-3-1-2. In Menez crede molto anche la società, che lo ha confermato , pronto ad offrire 10 milioni di euro per il suo cartellino: soldi che avrebbero consentito un'ottima plusvalenza per un giocatore arrivato un anno e mezzo fa a parametro zero. Il suo rientro consentirà al Milan di poter disporre di un 'rinforzo' di classe, ed il suo ritorno, per altro, fa anche bene al morale di un gruppo mentalmente concentrato nel conseguimento del suo obiettivo stagionale. Al 'San Paolo', contro il Napoli, Menez potrebbe avere un'altra opportunità per dimostrare di aver perfettamente recuperato e di essere utile al Diavolo con gol, assist e grandi giocate.
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