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Mihajlovic scuote gli attaccanti: sudore, rispetto per la maglia e gol

Luca Fazzini

Nella conferenza stampa di oggi, Sinisa Mihajlovic ha cercato di spronare gli attaccanti, che vivono un momento particolarmente difficile

"Il diavolo può sempre cambiare. Una volta era un angelo ed è ancora in una fase di evoluzione". Recitava così una frase famosa di Peter Laurence psicologo canadese vissuto in pieno 1900. E la sua frase calza a pennello con la situazione del Milan, soprattutto in attacco. Il diavolo, infatti, è in piena fase di evoluzione, di costruzione, di cambiamenti. L'angelo che era una volta, quando San Siro ospitava i grandi incontri di Champions, non c'è più, e bisogna rifondare. Il reparto offensivo, infatti, non ha nessuna certezza, escluso - probabilmente - Carlos Bacca.

Posto che il colombiano è un elemento fondamentale dello scacchiere rossonero, nonostante la recente crisi in chiave realizzativa, i suoi partner sono ancora da verificare. Mihajlovic ci ha provato con Balotelli, poi con Menez, ma nessuno è sembrato in grado di sostituire Niang dopo l'incidente del francese. E domani il serbo potrebbe cambiare ancora, proponendo titolare - due mesi dopo (l'ultima gara fu all'Olimpico il 9 gennaio) - Luiz Adriano. Queste le parole dell'ex Samp sul brasiliano: Sono dieci giorni che si allena con noi e si è allenato bene, come tutti gli altri attaccanti. Non è al 100%, ma molto dipende anche dalla testa, comunque è un ragazzo che da sempre tutto quello che ha quando scende in campo”.

Parole che non lasciano dubbi: sacrificio, rispetto per la maglia, voglia e aiuto per la squadra, insieme - ovviamente - ai gol: la ricetta per i nuovi bomber rossoneri è scritta, da domani si inizia a cucinare, sperando di servire piatti prelibati. Senza la paura di vedere cambiare un diavolo...