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MILAN, 30 anni di Berlusconi: ordine, disordine e…di nuovo ordine?

Federica Di Bartolomeo

Dopo tante vittorie e un periodo difficile, qualcosa di buono sembra sta accadendo dalle parti di Milanello. Che siano i primi passi di un nuovo ciclo?

Festeggiamenti poco sfarzosi per i 30 anni di “gestione Berlusconi” un brindisi e una torta, ma soffermiamoci sui dettagli, la frase scritta su di essa recitava così: “Chi ci crede combatte, supera tutti gli ostacoli e vince”. Un concetto più volte sottolineato dal presidente, ma poco rispettato negli ultimi anni in cui si è preferito aggirare gli ostacoli piuttosto che superarli. Ostacoli che inevitabilmente hanno continuato a ripresentarsi e il risultato è stato un ottavo e un decimo posto dal 2013 a oggi, se vogliamo considerare solo i fatti più recenti. In tanti, però, hanno fatto persino poco caso allo scudetto vinto da Allegri nel 2011 e hanno calcolato l’inizio del declino dal 2007, scomponendo così il trenta in 21 + 9, o per convenzione 20+10.

Io mi concedo un riferimento mitologico-letterario per descrivere questi trent’anni di Milan berlusconiano: un’età dell’oro, dove era sempre primavera, poi seguita però da età peggiori, in cui a poco a poco tutto quello che di buono c’era ha iniziato a distruggersi.

Ma se la storia è ciclica, e qui il riferimento letterario a Machiavelli, si passerà dall’ordine al disordine per poi ritornare all’ordine.  […]Surse tanta virtú in alcuna delle nuove città e de’ nuovi imperi i quali tra le romane rovine nacquono […] N. Machiavelli, Istorie fiorentine, V, cap. I

E dalle rovine di una squadra che aveva perso persino la propria identità, Mihajlovic sta gettando le fondamenta per ricostruire un Milan di nuovo bello. E nonostante le tante critiche mosse alla società, senza gli 80 milioni spesi in estate a quest’ora non ci sarebbero stati ne Bacca ne Romagnoli, sicuramente importanti per questa “rinascita”. Sbagliato porsi degli obiettivi illusori, per giustificare delle spese cospicue, come aveva fatto Berlusconi a inizio stagione, creando solo scompiglio nello spogliatoio e pressione sull’allenatore, ma giusto credere e combattere come sta facendo ora la squadra. La striscia positiva delle ultime giornate è la conferma che le fondamenta sono robuste e si può iniziare a costruire. Difficile che il Milan le vinca tutte da qui alla fine o che arrivi terzo, perché chi ci sta davanti non sembra intenzionato a fermarsi, ma sono convinta che chiuderemo comunque la stagione a testa alta.