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Milan, #3motivi per riprendere Ibrahimovic

Zlatan Ibrahimovic, qui con la maglia del Milan
Tre motivi per riprendere Ibrahimovic: vince quasi sempre scudetto, fa reparto da solo e porta entusiasmo a compagni e tifosi.

Redazione

Vince sempre i campionati

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Riprendere Ibrahimovic sarebbe un affare certo. Innanzitutto per la sua incredibile affinità con gli scudetti. La capacità di spostare gli equilibri di ogni campionato a cui ha partecipato lo ha portato a vincerne 13 degli ultimi 15 (con le maglie di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan, PSG). L’ultimo è stato vinto proprio pochi giorni fa, con 8 giornate di anticipo – record nel campionato francese. Un trionfo, quello del PSG, che si è compiuto nel segno di Ibra: i 4 gol nell’ultima partita contro il Troyes provano una volta di più il dominio sulla classifica marcatori (27 gol contro i 14 del secondo, Cavani). Insomma, nonostante possa sbagliare una o due partite durante la stagione, sulla lunga distanza Ibrahimovic è sempre decisivo. E se l’età sulla carta di identità può cominciare ad essere alta, la voglia è quella di un ragazzino. Dimostra semmai di avere raggiunto una serenità tale per cui sembra migliorare di partita in partita. Fame di vittorie, volontà di migliorarsi e serenità in campo sono gli ingredienti perfetti per continuare ad essere protagonista. Anche a 34 anni. Soprattutto a 34 anni.Con tredici campionati vinti, da protagonista, in palmarès.

 Federico Graziani

Fa reparto da solo

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Ultimamente si è parlato molto degli attaccanti del Milan. Su 5, soltanto Bacca, nonostante non stia passando un periodo d’oro, garantisce una certa continuità di rendimento. Pertanto molti dovrebbero fare le valigie a giugno e il reparto sarebbe da rifondare. In questa situazione, prendere Ibra consentirebbe di avere gol e soluzioni offensive assicurate per tutta la stagione. Durante la sua carriera, qualunque fossero i suoi compagni, ha infatti fornito assist e segnato decine di reti. Dal 2012 è infatti il secondo miglior assist-man della Champions League dopo Ronaldo, mentre in campionato raggiunge la doppia cifra continuamente da 10 anni. Che faccia da boa per gli inserimenti, che si allarghi o che cerchi la profondità, Zlatan è costantemente in grado di creare occasioni importanti. Perciò con Ibra in squadra l’attacco sarebbe finalmente sistemato dopo quattro stagioni difficili – dopo la sua partenza non si è mai trovato il degno sostituto – e si potrebbero utilizzare fondi ed energie per gli altri reparti.

 Federico Graziani

Porta entusiasmo

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I campioni scaldano i cuori dei tifosi, entusiasmano i compagni e contagiano l’ambiente con la loro mentalità vincente. Avere Zlatan in squadra significa tutto questo. La sua dirompente personalità accende lo spogliatoio.In ogni squadra in cui è stato, ha sempre contribuito ad alzare l’asticella di giorno in giorno, portando gli allenatori a volere sempre di più dalla squadra e i compagni ad oltrepassare i propri limiti. Emblematica è la stagione 2011/2012 di Nocerino: spesso assistito dallo svedese, ha segnato 10 gol, suo record personale. Oltre a Nocerino, anche altri calciatori sono cresciuti in modo enorme allenandosi quotidianamente con Ibrahimovic. Si possono ricordare Boateng e Robinho, ma anche lo stesso Thiago Silva, pilastro dell’attuale difesa del PSG e di quella dell’ultimo scudetto rossonero.

Infine, dato non del tutto secondario soprattutto in un periodo storico come questo, Ibra fa vendere le magliette. Centinaia di migliaia di Ibrahimovic 11 sono state vendute nel suo biennio in rossonero. Considerando anche che la prossima estate Honda potrebbe essere ceduto, offrire la sua prestigiosa 10 a un campione come Ibra potrebbe essere una mossa eccellente sia sul versante sportivo che su quello commerciale.

 Federico Graziani

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