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Milan, 5 istantanee di un’altra stagione deludente

Silvio Berlusconi Milan
Si è chiusa sabato la stagione del Milan, che per la terza volta consecutiva non è risuscito a centrare la qualificazione in Europa: questi i cinque momenti chiave dell’annata rossonera

Luca Fazzini

UNA STAGIONE DA DIMENTICARE

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Quella finita da pochi giorni è la terza stagione consecutiva in cui il Milan non si è qualificato alle Coppe Europee. Come se non bastasse è la terza stagione consecutiva iniziata nel segno del rilancio e della rivoluzione e finita male, per non dire malissimo. Riviviamo tutto quello che è successo quest'anno nelle cinque tappe più significative.

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LA CRISI INIZIALE

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L’inizio della gestione Mihajlovic non è dei migliori. Il Milan si presenta infatti a Firenze tra voci di mercato riguardanti Balotelli e molta pressione dovuta al soddisfacente (e costoso) mercato estivo. Quella serata, però, sorride solo alla Fiorentina, che vince 2-0. Le settimane seguenti non sono migliori: i rossoneri battono Empoli (2-1), Palermo (3-2) e Udinese (2-3), ma soffrono in tutti i casi, giocando un calcio tutt’altro che entusiasmante e venendo salvati dalla nuova coppia d’attacco Bacca-Luiz Adriano, almeno nelle prime due sfide. Nel mezzo ecco la sconfitta nel derby (0-1), il ko di Genova (0-1) e il tonfo casalingo contro il Napoli, che passa agevolmente a Milano per 4-0. Ecco dunque che dalle parti di Milanello, dopo il pareggio (1-1) contro il Torino, iniziano a circolare i primi dubbi su Sinisa Mihajlovic, che però risponde in maniera notevole…

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RINASCITA E DERBY

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Dal pareggio dell’Olimpico contro i granata, infatti, i rossoneri trovano due sole sconfitte nelle successive 19 partite, a cavallo tra il girone d’andata e quello di ritorno. Montolivo e compagni tornano infatti a vincere tre partite di fila dopo diverso tempo, battendo in ordine Sassuolo e Chievo a San Siro (rispettivamente 2-1 e 1-0) e la Lazio all’Olimpico (1-3). In seguito ecco un piccolo calo, che vede le vittorie con Sampdoria (4-1) e Frosinone (2-4), le sconfitte con Juventus (1-0) e Bologna (0-1) e i pareggi con Atalanta (0-0), Carpi (0-0), Verona (2-2) e Roma (1-1). A questo punto, inizia il girone di ritorno, dove il Milan parte nel migliore dei modi: i rossoneri battono la Fiorentina (2-0), l’Inter (3-0, nella miglior partita della stagione), il Palermo (0-2), il Genoa (2-1) e il Torino (1-0), pareggiando a Empoli (2-2) e a Napoli (1-1, ma con un’ottima prestazione).

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RIVOLUZIONE IN PANCHINA

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Dopo una serie di buone prestazioni, i rossoneri frenano, perdendo con Sassuolo (2-0), Atalanta (2-0) e Juventus (1-2) e pareggiano con Chievo (0-0) e Lazio (1-1). Berlusconi, allora, prende una decisione per molti inaspettata: nella serata di lunedì 11 aprile, infatti, il Cavaliere esonera Sinisa Mihajlovic e punta su Cristian Brocchi, sin lì tecnico della Primavera. Berlusconi viene appoggiato da pochissimi nella scelta, venendo contestato soprattutto dai tifosi. Brocchi vince a Genova (0-1), ma le critiche non cessano, anche perché nel gioco non si vedono miglioramenti.

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CIAO EUROPA…

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Se dopo Genova le critiche erano ancora nei confronti della scelta dell’allenatore e del gioco, dopo pochi giorni ecco che anche i risultati scarseggiano: i rossoneri, infatti, pareggiano malamente 0-0 in casa contro il Carpi, perdono 2-1 a Verona, contro l’Hellas ad un passo dalla Serie B, pur essendo stati in vantaggio con Menez. Il gol di Siligardi – al 92’ - taglia le gambe a Montolivo e compagni, che la settimana dopo – a San Siro – non vanno oltre il 3-3 contro il Frosinone, venendo sorpassati in classifica dal Sassuolo, che avanza in maniera imperiosa. A Bologna il Milan torna a vincere (0-1), ma il Sassuolo trionfa per due partite di fila e i rossoneri – anche complice la sconfitta casalinga dell’ultima giornata contro la Roma – salutano l’Europa League.

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COPPA ITALIA

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Un ultimo spiraglio per l’Europa è rappresentato dalla Coppa Italia, un obiettivo dichiarato da subito, soprattutto visto il facile cammino che hanno affrontato i rossoneri, sfidando Perugia, Crotone, Sampdoria e Alessandria. All’Olimpico, però, c’è la Juventus, che parte con tutti i favori del pronostico. I rossoneri giocano una delle migliori gare della stagione, affrontando i bianconeri a viso aperto e meritandosi anche i complimenti di Allegri. È però un gol di Morata a decidere la sfida e a costringere il Milan a salutare – in maniera definitiva – l’Europa League, oltre che un trofeo, la Coppa Italia, che nella bacheca rossonera manca dalla stagione 2002-2003.

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