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Milan, a Empoli tridente atipico, ma ha funzionato

Redazione

Prima volta per il tridente formato da Bonaventura, Suso e Lapadula. L'inedito terzetto ha portato in dote quattro gol, dimostrando di funzionare.

Quella di Empoli era una partita da vincere e il Milan ci è riuscito. Nonostante le insidie, l'Empoli è una squadra qualitativamente inferiore ma con buon gioco e, soprattutto, necessità di far punti, i rossoneri hanno fatto prevalere la loro superiorità tecnica e le più forti motivazioni, un secondo posto da difendere e un derby da riscattare, riuscendo così ha portare a casa 3 punti fondamentali per la corsa a un posto importante per l'Europa.

La partita non è stata semplice: il primo tempo, chiuso in parità, è stato di gran lunga inferiore a livello di prestazione rispetto alle aspettative, con l'Empoli che, in quanto a pericolosità, si è fatto quasi preferire. Rientrati in campo, le difficoltà iniziali sono sparite, il diverso spirito e la maggiore qualità hanno permesso al Milan di esprimersi al meglio e di dilagare, andando ad agguantare una vittoria rotonda.

Ed è forse la soluzione proposta da Vincenzo Montella, un tridente atipico e mai provato dal primo minuto in questa stagione, che ha portato con sé un gioco più spumeggiante in avanti e, di conseguenza, più gol.

I tre davanti, Giacomo Bonventura, Gianluca Lapadula e Suso, sono sicuramente più tecnici dei colleghi M'Baye Niang e Carlos Bacca, le loro caratteristiche li portano a giocare maggiormente nello stretto e a dialogare maggiormente coi compagni. Se da una parte si perde in fisicità, dall'altra il coinvolgimento di tutta la squadra, nella fase di attacco, è finalmente sbocciato: il gioco è stato più manovrato e i dialoghi e il palleggio hanno permesso gli inserimenti e il sostegno dei centrocampisti, oltre che le sovrapposizioni dei terzini, con Ignazio Abate che si è mostrato come uno dei migliori in campo.

Ed effettivamente tutta la squadra ne ha beneficiato: indicativa è soprattutto la statistica sul possesso palla, oltre il 60%, come mai in questa stagione.

La soluzione è quindi molto interessante: un Milan più tecnico e più padrone del gioco, sicuramente più piacevole anche se ancora lontano dalla forma migliore in quanto ne hanno risentito, soprattutto all'inizio, equilibrio e compattezza.

In questo modo le virtù dei singoli però possono maggiormente emergere: Bonaventura e Suso trovano più soluzioni e, con Lapadula sempre pronto a dialogare, possono esaltarsi nello stretto e non hanno come unica soluzione quella di dover necessariamente cercare di saltare l'uomo.

In questo modo resterebbe fuori uno degli uomini simbolo di questo Milan, quel Niang che, novembre a parte, si è mostrato spesso come leader e risolutore; il suo contributo dalla panchina però potrebbe risultare, con questo tridente iniziale, ancor più fondamentale: infatti, a partita in corso, può entrare e spaccare la partita con le sue fiammate oppure risolvere e districare situazioni critiche, con la sua fisicità, nel caso in cui il Milan si trovasse col baricentro troppo basso a difendere il risultato.

Valerio Paini

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