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MILAN – BOLOGNA, le pagelle de ‘La Gazzetta dello Sport’

Gigio Donnarumma, portiere del Milan
'La Gazzetta dello Sport' boccia clamorosamente il Milan di Sinisa Mihajlovic: uniche sufficienze, Gianluigi Donnarumma e Giacomo Bonaventura

Daniele Triolo

Queste le pagelle rossonere per con una rete di Emanuele Giaccherini all'82': uniche sufficienze per il portiere Gianluigi Donnarumma per Giacomo Bonaventura.

DONNARUMMA 6: Tiene aperta la partita, per quel che serve, fermando Destro.

ABATE 4,5: Per spingere spinge, ma è inutile se non azzecca un cross che sia uno. “Missing” sul gol di Giaccherini: dove stava?

ALEX 5,5: Salvataggio prezioso a porta vuota in avvio di gara su Giaccherini, che però lo fa soffrire.

MEXES 6: Dopo lo 0-1 un'entrataccia gli costa il giallo ma almeno dimostra la rabbia che servirebbe a tutto il Milan.

DE SCIGLIO 5: Anche lui non azzecca un cross. E patisce Mounier.

HONDA 4,5: Dopo venti minuti passeggia, rallenta ogni pallone che gioca: inutile.

CERCI 4: Nel calcio che conta, ma pure in quello da cortile, davanti alla porta si segna. Ha due chance ideali, a campo aperto: sbaglia quelle e tutto il resto.

MONTOLIVO 5: Gioco orizzontale, tanti errori, non copre Taider sull'azione del gol, fischiatissimo quando esce (KUCKA s.v.).

BERTOLACCI 5: La qualità meglio esibita finora è l'auto-marcamento, non proprio un segno di personalità. Al secondo posto lo stop sbagliato. Se pensa che un paio di percussioni bastino alla maglia che indossa, si sbaglia di grosso.

BONAVENTURA 6: Porta troppo palla? Forse. Però è l'unico che deroga dal calcio statico dei rossoneri. Ha la chance del gol, Mirante risponde alla grandissima.

BACCA 5,5: Un'intuizione in diagonale, qualche sponda, ma dà sempre l'impressione di non intendersi con i compagni. E quel pallone davanti a Mirante il vero Bacca lo mette dentro.

NIANG 5,5: Il taglio in diagonale per Cerci varrebbe la partita, se non fosse per quella ciccata davanti a Mirante (LUIZ ADRIANO s.v.).

All. MIHAJLOVIC 5: Squadra fiacca, monocorde, non produce variazioni, non si muove senza palla. E il “leone” in panchina non trasmette il proprio carattere ai suoi.

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