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MILAN – CARPI, le pagelle della ‘Gazzetta dello Sport”

Gianluca Raspatelli

Ecco le pagelle dei rossoneri secondo La Gazzetta dello Sport

Abbiati 6 – Passa la fredda serata a rincuorare i compagni, a infondere sicurezza, a trasmettere calma. Il Carpi non lo disturba quasi mai.

De Sciglio 5 – Lasagna lo svernicia manco fosse Bolt. Il periodo negativo continua e viene certificato da tanti errori anche gravi. Non riesce a uscire dalla gabbia in cui sembra imprigionato.

Zapata 6 – I piedi non sono particolarmente delicati, però le gambe corrono veloci, e ieri sera serviva giusto quello sui lanci lunghi del Carpi.

Romagnoli 5,5 – Non ha ancora recuperato al forma migliore: dopo la pessima prova dell'Olimpico arrivano altri errori piuttosto inconsueti.

Antonelli 6 – Solo nel finale piazza un paio di sprint che preoccupano il Carpi e spezzano l'ansia. Prima si limita a tenere la posizione con ordine.

Honda 6 – Alcune belle giocate, ma anche amnesie e leggerezze. L'assist a Bacca per il primo gol è quasi involontario, ma indubbiamente prezioso.

Montolivo 5 – Pronti e via, fischi al primo passaggio. Non è facile giocare così, Riccardo prova a farlo a testa alta. Ma con risultati modesti.

Kucka 6,5 –  Gamba tonica, parte veloce e tiene ritmi alti. Nella ripresa diventa egoista quando ignora Bacca e poi perde una brutta palla in dribbling. Dal 72’ Bertolacci 5,5 – Poco più 15' con qualche errore che non doveva commettere. Gli manca serenità, vorrebbe e potrebbe fare di più.

Bonaventura 5,5 – Finalmente una prestazione negativa. Si scherza, ovviamente. E' raro che si veda così poco, ma è logico: gioca sempre ed è stanco.

Niang 6 – Crede nella magia di Bacca e si fa trovare in area: sto perfetto e cambio di piede per il tocco in rete. Però si ferma lì: deve essere più continuo.

Bacca 7 – La rabona è un gioiello di tecnica ma soprattutto di coordinazione: gesto difficilissimo perchè in piena velocità. L'assist di esterno per Niang è di una bellezza sopraffina.

All. Mihajlovic 6 – Vince, salva la panchina e comincia a mettere a fuoco la finale di Coppa Italia, obiettivo importante che potrebbe placare Berlusconi. Anche se il presidente legittimamente vuole un gioco diverso.