Sono passati solo pochi giorni da quando il presidente Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano. All'uscita dalla struttura si era fermato a parlare dei giornalisti e il tema principale era stata la cessione del Milan al gruppo di investitori cinesi, rappresentati da Sal Galatioto. Ciò che più di tutto aveva destato attenzione era stato che Berlusconi ha detto di aver preteso che i nuovi proprietari si impegnino a versare nelle casse del Milan 400 milioni nei prossimi due anni.
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Milan, che succede? La cessione slitta, il mercato cambia
Probabile che quello del Presidente sia stato un lapsus, visto che sembra gli anni siano tre, ma il concetto di fondo non cambia molto: con una cifra del genere a disposizione Adriano Galliani e Nicholas Gancikoff potrebbero rinforzare in modo decisamente importante la squadra. Le ore immediatemente successive a quelle dichiarazioni, infatti, sono state roventi: il blitz dell'ad rossonero a Zagabria aveva portato Marko Pjaca a un passo dai rossoneri, Mateo Musacchio si è avvicinato in modo molto concreto e si è tornati a parlare di giocatori come Mateo Kovacic, valutati molto dai rispettivi club. Qualcuno ha addirittura fatto il nome di Marco Verratti, stella del PSG, e da questo si comprende che tipo di mercato ci si potesse aspettare.
I tifosi avevano già pregustato un'estate all'insegna di un calciomercato scoppiettante, che avrebbe portato la squadra al rilancio. Ma sono bastati pochi giorni per modificare la situazione e avere il sentore di star vivendo una situazione non nuova. La Juventus ha accelerato per Pjaca, superando il Milan, di giocatori come Verratti non se n'è più parlato. Si è invece tornati a sentire accostati al Milan profili di medio livello: Josè Sosa, Kevin Lasagna, ecc.
La motivazione? La firma del preliminare continua a non arrivare e la scadenza slitta a date sempre più lontane. La nuova deadline potrebbe essere fissata per fine mese. Davvero troppo tardi se si pensa che il mercato del Milan, fino a quel momento, sarà completamente bloccato. I rossoneri possono intavolare trattative, prendere accordi verbali, ma i soldi saranno messi a disposizione solo dopo la firma dell'accordo preliminare. Ed ecco che, allora, il mercato cambia: i grandi nomi sono più difficili da tenere in sospeso e con quelli con cui ci si prova succede ciò che è successo con Pjaca; si vira allora su giocatori, come detto, più abbordabili, con i quali si può prendere accordi sulla parola perchè si è consapevoli che difficilmente rinuncerebbero a una chiamata del Milan.
La sensazione è che il mercato rossonero possa essere, alla fine, ancora una volta al di sotto delle aspettative dei tifosi. Questa volta a Galliani si può rimproverare poco o nulla, visto che anche volendo è impossibilitato a svolgere qualsiasi tipo di operazione. I tempi per la firma continuano ad allungarsi e il dubbio, a questo punto, sorge spontaneo: basterà un mese (resterebbe solo agosto in caso di firma a fine luglio) per costruire una squadra vincente e capace di rialzarsi dopo due stagioni disastrose?
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