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Milan, da Albertini a Costacurta: le bandiere sono in rivolta

Stefano Bressi

Il Milan che sta per nascere sembra un po' troppo a tinte nerazzurre. Sono arrivate le critiche di Costacurta e Albertini. Incontri con Fassone in vista.

Il tempo delle bandiere rossonere sui balconi non è adesso. In casa del Diavolo non c'è aria, zero vento. Non diversa la storia in società, dove per le bandiere non sembra esserci tanto posto neanche adesso che il Milan sta diventando cinese. Fino a qualche settimana fa la presenza di un grande ex in società sembrava garantita. Tra Alessandro Costacurta, Demetrio Albertini e Paolo Maldini c'era l'imbarazzo della scelta. La situazione, però, si è complicata e soprattutto i rapporti sono diventati molto più tesi. Marco Fassone parlerà con Albertini e Paolino, mente Costacurta si è defilato.

L'ex numero 4 rossonero ieri ha twittato una foto un po' particolare e la didascalia era molto semplice: "..." A parlare era già il contenuto della pic: "Io non sono interista". Le notizie degli ultimi giorni pare non lo abbiano lasciato indifferente. L'interpretazione, scrive La Gazzetta dello Sport, non è difficile: la nuova dirigenza ha scelto Marco Fassone, che a sua volta ha scelto Massimiliano Mirabelli, due interisti. Senza contare le voci delle altre figure che sembra possano entrare in società, tutte provenienti dalla parte opposta del Naviglio, quella sbagliata per ogni rossonero. Alla dose di Albertini si è aggiunto Costacurta: "Credo che Demetrio sia rimasto sorpreso dalle scelte, perché vengono dall'Inter. Probabilmente si accoda a tanti milanisti. Il messaggio è chiaro. Non sono stato contattato e non ci provino neanche". In tutto questo, Alessandro Del Piero ha voluto dire la sua, con una battuta, sulla bandiera da far entrare in società: "Sembra siano in ballottaggio Zanetti e Bergomi". Risate generali, il Milan sembra in una barzelletta. Eppure fino a qualche anno fa erano proprio sull'Inter che si vendevano i libri di battute. Chi dovrebbe sostituire Umberto Gandini è Umberto Marino, un altro ex Inter.

La tifoseria rossonera, già spaccata di suo in questo momento, hanno subito una nuova divisione: alcuni si sono schierati con il "metronomo", altri lo hanno criticato. Adriano Galliani se l'è cavata con diplomazia: "Non sono interista neanche io, ma lo dico senza polemica". Fassone, comunque, parlerà di certo con Maldini e Albertini, provando a capire se si può trovare un ruolo che accontenti uno dei due. Entrambi vogliono un ruolo centrale, ma è molto difficile lo ottengano. La sensazione è che il favorito sembra essere l'ex numero 4. Attenzione anche a Massimo Ambrosini. Il loro amore per il Milan non è in discussione.

Anche Maldini aveva parlato di Milan qualche giorno fa: "Il Milan sarà sempre nel mio cuore, un grandissimo amore mio e di tutta la mia famiglia". Nessun dubbio, ma qui si parla di organizzazione, di convivenza, di responsabilità. Il Milan così vive un paradosso: i giocatori del passato fanno discutere sul futuro, mentre la squadra vive un presente complicato. Zero tranquillità. Piccola consolazione: succede anche nelle migliori famiglie.

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