La partita di domenica contro il Sassuolo ha di fatto interrotto la striscia di partite senza subire gol dei rossoneri. Le 3 reti prese da Donnarumma, dovute ad una prova difensiva a tratti imbarazzante, sono state annullate da una fantastica rimonta e dalla vittoria finale, ma non per questo possono essere ignorate. Se andiamo ad analizzare la prova della retroguardia milanista e come sono arrivati i gol del Sassuolo, si possono elencare alcuni punti con cui Montella ed il suo staff dovranno fare i conti nelle prossime settimane.
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Milan, dalle tre partite a reti inviolate a tre gol in una partita
Ricambi non all’altezza - L’allenatore rossonero è stato costretto a cambiare la linea difensiva che tanto bene aveva fatto nelle ultime partite. Romagnoli e Calabria, causa problemi fisici, sono stati sostituiti rispettivamente da Gustavo Gomez e Abate. Entrambi i giocatori si sono rivelati e i loro errori sono stati decisivi nel primo e nel terzo gol degli avversari. Il paraguaiano, come sottolineato anche dal compagno di reparto Paletta nel post partita, si deve ancora abituare al calcio italiano e nelle due partite giocate finora dall’inizio non è sembrato all’altezza, nonostante l’impegno e la grinta mostrata. Abate invece, è sembrato sfiduciato dalle ultime panchine e non è riuscito a sfruttare l’occasione per riprendersi il posto. In questo momento Calabria offre migliori garanzie a Montella, soprattutto dal punto di vista difensivo.
Assenza di Romagnoli – Sin dai primi minuti di gioco si è notato la grande difficoltà dei difensori rossoneri nel far partire l’azione da dietro. Paletta e Gomez non hanno nell’impostazione del gioco la loro miglior dote. Di Francesco questo lo sapeva e il Sassuolo ha pressato sin da subito i centrali rossoneri mandandoli in affanno e togliendo sicurezze alla retroguardia milanista, come dimostra l’errore di Abate sul primo gol degli avversari. Questa mancanza di serenità si è riflessa sulla prestazione di tutta la squadra lungo gran parte del match, portando la squadra sotto di due gol. È proprio qui che si è sentita maggiormente la mancanza di Alessio Romagnoli. Il difensore romano con il suo mancino è in grado di giocare la palla come vuole Montella e di sicuro la sua presenza avrebbe permesso di saltare il primo pressing del Sassuolo più agilmente, dando maggior tranquillità al reparto.
Poco affiatamento e concentrazione – Schierare una linea difensiva inedita è sempre un rischio e può essere un attenuante, ma gli errori di concentrazione sono evidenti nei tre gol subiti. Già detto dell’errore di Abate, nella seconda marcatura del Sassuolo è sufficiente un semplice schema da calcio d’angolo per mandare in difficoltà la difesa rossonera. Dopo lo scambio corto da corner la linea sale in modo disordinato, Paletta si perde l’uomo e Acerbi si trova totalmente libero di battere Donnarumma. Nel terzo gol invece, a Pellegrini basta un triangolo al limite dell’area per trovarsi all’interno dell’area di rigore solo contro l’ultimo difensore, con Montolivo e compagni immobili a guardare.
Non bastano tre partite senza gol subiti per risolvere i problemi difensivi, come del resto non ha senso allarmarsi troppo per una prestazione sottotono. Dieci gol subiti in 7 partite non sono pochi per chi ha ambizioni di alta classifica, ma con il rientro di Romagnoli e con il Calabria delle ultime partite, Montella potrà stare più sereno e provare a inseguire quel posto in Europa che manca ormai da troppi anni.
Stefano Crocini
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