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Milan, ecco perchè Maldini ha detto no

Stefano Bressi

Maldini sembra non abbia intenzione di tornare al Milan da dirigente, almeno per ora. L'ex capitano ha molti dubbi. Ecco perché.

La risposta, per adesso, è no. Non impossibile che la situazione possa cambiare con il tempo, ma per adesso è una scelta convinta e motivata quella di Paolo Maldini. L'ex capitano, secondo calciomercato.com, non ha intenzione di accettare un ruolo in società allo stato attuale delle cose. Ma perché? Il problema principale riguarda le garanzie della cordata. Se accettasse, infatti, Maldini diventerebbe il simbolo del nuovo Milan e per questo sarebbe ovviamente legato ai cinesi.

Prima di assumersi questa responsabilità, quindi, Maldini si aspettava di essere contattato direttamente dai futuri proprietari, così da potersi relazionare, anche in vista del futuro, con chi sarà al vertice del club. Non vuole essere un dirigente importante sì, ma che non ha un contatto diretto con i piani alti della società. Maldini è rispettoso e grato a Marco Fassone, ma vorrebbe poter contattare direttamente i proprietari e non dover usare il futuro amministratore delegato come ambasciatore. Anche il ruolo proposto, in realtà, non convince Maldini: l'eterno numero 3 si aspettava un ruolo all'altezza di quello di Fassone e non di quello del d.s. Massimiliano Mirabelli. Dopo anni complicati, però, per i cinesi il riferimento deve essere uno solo. Maldini non vuole sentirsi inferiore.

Sembra inoltre che, oltre alla proposta economica non soddisfacente, a turbare Maldini siano state anche alcune scelte fatte senza essere coinvolto. Inserirlo solo adesso in società, con un direttore sportivo già scelto, significherebbe considerarlo una semplice figura dirigenziale con tante responsabilità agli occhi dei tifosi, ma con poco potere effettivo. In parole povere, Maldini teme di poter essere un capro espiatorio facile nel caso in cui le cose non dovessero andare bene. Ecco perché ha preferito rifiutare, con non poco fastidio. Voleva potere decisionale, spazio operativo, un rapporto diretto con i cinesi e uno stipendio importante. Non è stato accontentato praticamente in nulla. Ecco tutte le ragioni del suo no. Adesso la ricerca del Milan continua, con i soliti nomi in ballo. La scelta, però, potrebbe non essere così imminente.

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