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In molti si staranno chiedendo: come se la passa Sinisa Mihajlovic? Non tanto a Milanello – scontato – piuttosto a casa sua, nella sfera personale. E’ difficile immaginarsi il serbo rilassato davanti al televisore. Ovvio, l’offerta è limitata: calcio, politica e Sanremo. E’ inutile: potremmo citare tutti i canali del digitale terrestre, ma non basterebbero ed estraniare neanche per un attimo la mente di Miha. Poco tempo fa la sua posizione era in bilico: Mihajlovic si trovava davanti a un bivio: crollare definitivamente e subire l'esonero tanto rumoreggiato, oppure guadagnarsi la conferma con un grande inizio di girone di ritorno. Bene, detto fatto. La sorprendente vittoria con la Fiorentina, il capolavoro del derby e la trasferta di Palermo hanno concesso all’allenatore di puntellare la propria panchina. Fine dei problemi? No, anzi. L’inizio di nuovi. Prima il tecnico collauda la formazione, trova il modulo (un solido 4-4-2) e ne elegge gli interpreti (li conosciamo). Poi, all’improvviso, deve vedersela con l’infermeria piena.
Insomma, si e’ capito: il mister rossonero non ha tempo per distrarsi. Domenica arriverà a San Siro un agguerrito Genoa, pronto a vender cara la pelle, cosi, Sinisa, dovrà spremersi le meningi per risolvere i rebus relativi all’undici da schierare. Gli infortunati, assieme ai giocatori fuori condizione, stanno scombussolando le certezze del tecnico; per questo Mihajlovic dovrà trovare una soluzione alle seguenti incognite. Vediamo come stanno andando le cose, reparto per reparto:
DIFESA: La retroguardia è sinonimo di certezza e, ovviamente, sarà a quattro. Donnarumma è l’ultimo baluardo delle linea difensiva rossonera, una sicurezza. Anche i terzini, Abate e Antonelli (ex di turno), non si toccano, e stanno bene.
Romagnoli, al centro, vuole diventare il miglior difensore italiano, per questo ha bisogno di continuità. Presente al 100%. Il suo compagno di reparto, Alex, ormai un veterano tra i suoi colleghi, ha il compito di coadiuvare Romagnoli nella sua crescita. Il brasiliano però, vista l’età, non è più la roccia di una volta. Il ballottaggio con Zapata, dunque, non è mai depennato. Per il gioco delle percentuali, Alex dovrebbe scendere dal primo minuto all’80 %.
CENTROCAMPO: Nelle ultime ore sono tornati i sorrisi a Milanello. Bonaventura, assente con l’Udinese, sembrava irrecuperabile in vista del Genoa. Jack è il simbolo del Milan, e a Milanello, da qualche ora a questa parte, nessuno sembra aver dubbi sulla sua presenza in campo. L'ex Atalanta sta smaltendo il problema muscolare e ieri si è allenato con i compagni, per poi svolgere un lavoro personalizzato. Insomma, un sospiro di sollievo per Mihajlovic. Se Bonaventura non ci fosse stato, avrebbe preso il suo posto uno tra Boateng o Poli, ma entrambi sarebbero stati adattati, non essendo l'esterno alto di centrocampo il loro ruolo. Questo discorso non vale per Kucka: il centrocampista sarà assente contro la sua ex squadra e potrebbe saltare anche la prossima trasferta a Napoli. In mezzo, ad affiancare Montolivo, ci sarà Bertolacci, altro ex di turno Sulla destra, invece, c’è una sicurezza: Keisuke Honda. In panchina si accomoderanno Poli, Boateng e Jose Mauri; con l’ex Parma ancora non utilizzato in campionato.
ATTACCO: Cercasi partner per Carlos Bacca. Sul fronte offensivo l’avvicinamento alla partita di domenica non è dei migliori per Mihajlovic. Tutti sperano nel ritorno in tempi record di Niang. Il francese, dopo aver siglato tre reti nelle ultime tre gare, sta diventando uno dei trascinatori rossoneri, ma resta in dubbio per la partita, probabilmente partirà dalla panchina. Niente paura però, una maglia da titolare l'ha prenotata Luiz Adriano: l’ex Shakhtar tornerà con Bacca a formare la coppia d’attacco tutta sud americana, quella pensata ad inizio stagione. Con un nuovo look, Luiz Adriano sembra aver superato nelle gerarchie Mario Balotelli. "SuperMario", a detta del suo allenatore è ancora lontano dalla forma fisica migliore. Queste dichiarazioni, però, suonano come una difesa d’ufficio poco convincente: il numero 45 sembra un corpo estraneo nel Milan; in quella che, a tutti gli effetti, è una formazione di lottatori.
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