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Milan, Giampaolo o Brocchi? Non cambia poi molto…

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan
Brocchi e Giampaolo non sono così diversi: entrambi esordienti ad alto livello, giocano con il 4-3-1-2 che piace a Berlusconi e vanno bene per l'ItalMilan.

Stefano Bressi

Il destino societario del Milan sembra influire in modo decisivo sulla scelta del futuro allenatore rossonero: con la cessione ai cinesi il candidato numero uno è Marco Giampaolo, che ha convinto gli aspiranti acquirenti su segnalazione di Adriano Galliani; mentre nel caso in cui Silvio Berlusconi dovesse decidere di tenersi il club si punterebbe tutto su Cristian Brocchi. Eppure i due non sono così diversi ed è per questo che, in realtà, alla fine la scelta del nuovo tecnico potrebbe ricadere su uno dei due a prescindere dall'esito della trattativa per la cessione del 70% del club.

Entrambi sono italiani, quindi i cinesi avrebbero già abbandonato l'idea di puntare su profili più internazionali e affidarsi invece all'esperienza dei tecnici italiani. Entrambi non hanno mai allenato una grande squadra: Giampaolo ci è andato vicino nel 2009 con la Juventus, mentre Brocchi è alla sua prima esperienza in una prima squadra. Anche il sistema di gioco non varia: il rombo con il trequartista è il preferito da entrambi e il mercato non cambierebbe a seconda della scelta. Tra l'altro questo è il modulo preferito da Berlusconi, un altro segnale di come sia possibile una qualsiasi scelta anche da parte dell'attuale patron rossonero. E ad aggiungersi a questo c'è che tutti e due, infine, possono essere d'accordo con il progetto del Presidente di costruire un Milan di giovani e di italiani.

Ma allora, se i due non si discostano particolarmente l'uno dall'altro, quali sono i motivi per cui puntare su uno e non sull'altro? A favore di Brocchi c'è il fatto che conosca già l'ambiente Milan, dopo tanti anni passati da giocatore a Milanello e l'esperienza nel settore giovanile. Inoltre l'ex numero 32 ha avuto già un mese a disposizione per capire su chi poter puntare e chi escludere in vista della prossima stagione. Sarbbbe quindi un bel guadagno di tempo per la programmazione del mercato.

A favore di Giampaolo va la leggera esperienza in più a livello professionistico, seppur senza mai ottenere risultati eccellenti. Un altro punto per l'ex allenatore dell'Empoli arriva da Arrigo Sacchi, che ha consigliato a Galliani di puntare su di lui, dopo che lo scorso anno aveva indicato Maurizio Sarri come profilo ideale. I risultati gli hanno dato ragione e Galliani non vuole sbagliare ancora, ragion per cui ha convinto i cinesi a valutarlo, apparentemente convincendoli.

Ma come detto, la scelta finale potrà essere sia uno che l'altro. Le caratteristiche sono simili e sembra si adattino più alle volontà di Berlusconi che dei cinesi. Che sia un segnale sull'esito della trattativa? Oppure ha davvero convinto gli orientali ha puntare su uno dei due? Pare strano, visti i nomi che circolavano prima: Unai Emery, Manuel Pellegrini sono allenatori di ben altro livello, con tutt'altro palmares. Il cileno si diceva avesse già l'accordo con Nicholas Gancikoff. Eppure sembra essersi dissolto nel nulla. Insomma, il testa a testa è tra Brocchi e Giampaolo: molto simili, molto inesperti e molto graditi al Presidente. Abbiamo la soluzione della trattativa? Forse no. Ma il vero problema è: andranno bene per il Milan?

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