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Prima con il Carpi in Coppa Italia poi con la Fiorentina in campionato, un Milan “bello” o meglio concreto non si vedeva da un po’. La prestazione di domenica sera a San Siro, ha in un certo modo soddisfatto tutti, i tifosi in primis che non avrebbero mai scommesso su quel risultato e poi Mihajlovic letteralmente esploso dalla gioia al triplice fischio. Ma aggiungiamoci anche il gol di Boateng, gli applausi dagli spalti, il presidente finalmente tranquillo, non si poteva chiedere di meglio. Molti hanno subito parlato di ripresa, io aspetterei. La squadra finora ha mostrato un limite in particolare: la discontinuità sia nel gioco che nei risultati, quindi non perdiamoci in conclusioni affrettate. La prima prova del nove, valida per capire se finalmente il Milan possa dirsi guarito, passa da un campo difficile, il Castellani.
Sabato sera contro l’Empoli i rossoneri non possono permettersi passi falsi, non per puntare al terzo posto, questo è davvero utopico guardando chi ci sta davanti, ma per dare un senso a una stagione fin qui incolore. La medicina, perché no, potrebbe essere quella vitamina B dalle plurime interpretazioni. B di Bacca, capocannoniere rossonero con 11 reti tra campionato e coppa. B di Balotelli, finalmente tornato a disposizione. B di Boateng, giocatore ritrovato. B di Bonaventura jolly indiscusso e anima del Milan (Non sono l’unica a dirlo, prima di me l’hanno sottolineato Carlo Pellegatti e tanti altri). Un futuro incerto quello del Milan per quel che concerne le vicende societarie, ma un presente che potrebbe essere riscritto da quel Mihajlovic che fino alla settimana scorsa era stato messo alla gogna.
Quindi ripartiamo da qui, dagli ultimi due successi, da quello che di buono la squadra ha dimostrato e soprattutto dalla voglia di vincere che finalmente non è mancata. Staremo a vedere cosa succederà fino a fine mese, con la consapevolezza che al primo intoppo le polemiche torneranno prepotentemente a essere protagoniste. Consoliamoci con queste due vittorie, o pseudo rinascita che dir si voglia, perché il mercato di riparazione che in teoria dovrebbe risollevare le sorti di una squadra, ha invece del ridicolo. Il dietro-front di Luiz Adriano ha rovinato i piani di Galliani, che quel tesoretto di 15 milioni sfumato obbligherà al solito mercato di prestiti o parametri zero. E se non si potrà contare sui rinforzi, è bene far leva sulle proprie forze, alla fine quel “fattore B” non è poi così male.
Federica Di Bartolomeo
@FedericaDB22
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