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Milan, il bilancio della tournèe: idee assimilate, difesa da rivedere

Luca Fazzini

La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina traccia un bilancio della torunèe del Milan negli USA: funzionano alcuni singoli come Niang e Suso e le idee di Montella. Male, invece, la difesa

Primi bilanci, prime impressioni. Il Milan di Vincenzo Montella ha poco più di un mese di vita, ma si può provare a trarre alcune indicazioni dalle prime settimane di lavoro dell'Aeroplanino a Milanello prima e in America poi. La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina scrive di come ci siano diversi aspetti da migliorare, ma ci siano anche alcune carte che già funzionano. Il che è tutt'altro che scontato per una squadra che ha un nuovo tecnico e arriva da una depressione profonda. Innanzitutto, l'anima dei rossoneri pare esserci, con le idee di Montella che iniziano ad essere assimilate dai suoi giocatori. Il diktat è il possesso palla e tutto parte dalla convinzione mentale di avere i mezzi per farlo, così come - al contrario - di non andare in crisi quando si viene pressati. Il problema sono proprio i cali mentali, che nella tournèe sono costati cari ai rossoneri: cali di tensione, durati mediamente 10/20 minuti, hanno sempre portato al subire gol. Funziona l'impostazione dell'azione, che parte sempre dal portiere, per poi spostarsi sui terzini o sui centrali, arrivando quindi in mediana. Da qui partono gli inserimenti offensivi. Non ha funzionato, invece, la difesa: 8 i gol subiti in tre partite, con alcuni svarioni non di poco conto. Sotto questo aspetto l'arrivo di Gustavo Gomez è una buona notizia, ma non è detto che il mercato per i centrali si fermi qui.

I singoli: bene Niang, che sta restituendo la fiducia a Montella, così come Suso. Sicuri Paletta, Abate e Antonelli, mentre sono da rivedere Romagnoli. Non pervenuto Luiz Adriano, mentre bocciato Vergara, che potrebbe presto salutare Milanello.

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