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Milan, il talismano Bacca. Che affare non venderlo in estate

Edoardo Lavezzari

In estate la sua cessione sembrava certa e molti lo ritenevano quasi un peso. Invece non solo Bacca è rimasto, ma è diventato il simbolo del nuovo Milan

Chiamatelo pure talismano, perché il Milan quando segna Bacca vince sempre. Il bomber di Barranquilla sta diventando sempre più decisivo e nelle gerarchie del Milan, Sampdoria a parte, è uno degli intoccabili della rosa rossonera e Vincenzo Montella lo sa benissimo. La panchina di Marassi lo ha rigenerato dopo le due partite a secco di reti giocate e perse contro il Napoli e l’Udinese. Montella e Bacca, lo scorso mercoledì 14 settembre, ebbero un confronto a seguito delle dichiarazioni del colombiano che “colpevolizzava” la squadra per non rifornirgli palle gol. In effetti era così, ma a Montella non era piaciuto l’atteggiamento insofferente dell’ex Siviglia che quando non segna si deprime. L’allenatore campano lo ha punto con la panchina, Bacca lo ha ripagato con il gol vittoria entrando a 29’ dal termine della gara.

Implacabile, perché Carlos in serie A ha centrato la rete 23 volte su 45 tiri nello specchio della porta. Un killer raro d’area di rigore che mancava dai tempi di Inzaghi, paragone scomodo forse per i nostalgici di “SuperPippo”, ma che calza a pennello sulla casacca numero 70 di Carlos Bacca. Il Milan, l’affare, l’ha fatto non vendendolo al West Ham, in estate, quando servivano 30 milioni di euro per fare mercato. I rossoneri, bisogna ricordarlo, avevano accettato l'offerta degli "Hammers" necessità virtù e per incassare i milioni necessari utili nel rinforzare la rosa, ma ad opporsi è stato proprio lui, deciso a restare in rossonero. Cedere Bacca sarebbe stato un errore grossolano per una società come il Milan che ora se lo gode e se lo godono soprattutto i tifosi, che lo vedono andare (quasi) sempre in gol.

Bacca segna, Bacca spacca le partite, ma non sempre è nel cuore del gioco rossonero, anzi. Tant'è che quando rimane a secco le critiche, di stampa e tifosi, non mancano, ma forse qualcosa sta iniziando a cambiare anche in questo senso: nell’ultima partita, vinta in casa contro la Lazio, il colombiano si è anche sacrificato per la squadra tornando spesso in difesa a ripiegare e ad aiutare i propri compagni, senza contare i preziosi assist per Calabria e Niang (da cui è scaturito il rigore del definitivo 2-0). Basterebbe solo questo per entrare definitivamente nei cuori di tutti i tifosi rossoneri, ovviamente senza perdere il vizio che gol. Un vizio non da poco che punta a scrivere pagine di storia con la maglia del Milan.

Ruggero Daluiso

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