Milan in confusione, anche il mercato è un rebus

Nonostante il susseguirsi di voci sulla probabile cessione della Società, iniziano ad uscire, le prime indiscrezioni sulle mosse di mercato del Milan; puntuali più di un orologio svizzero o delle rondini a primavera, ecco servite le prime voci su alcune trattative che vedrebbero il Milan in prima linea.

Innanzitutto da un paio di settimane è ricominciato il tormentone Ibra che, fortunatamente, quest’anno dovrebbe durare qualche settimana in meno in quanto Zlatan ha più volte annunciato che definirà il suo futuro prima degli Europei; contestualmente sono emersi altri nomi alquanto variegati per ruolo e caratteristiche: in ordine sparso il difensore argentino Mammana, l’ex interista Mateo Kovacic, lo svincolato Vilenha ed dulcis in fundo anche il romanista Dzeko.

Ovviamente molto dipenderà dall’esito della trattativa con i cinesi ed, in parte, da chi sarà il prossimo allenatore ma a prescindere da tutto serviranno idee chiare e giocatori utili al progetto. Ragionevolmente l’acquisto o meno da parte della cordata cinese influirà soprattutto sul budget a disposizioni in quanto sempre probabile che anche in caso di passaggio di proprietà l’attuale struttura dirigenziale (Galliani ndr) potrebbe essere confermata o quantomeno potrebbe essere chiamata a gestire il periodo di transizione e, di conseguenza, anche la prossima campagna acquisti.

Come si accennava in precedenza, memori anche degli errorri commessi la scorsa estate, a prescindere da tutto servono idee e chiarezza di intenti. È inutile inseguire tanti giocatori senza una strategia precisa o, peggio ancora, comprare giocatori non funzionali; vanno evitati anche gli errori “di pancia” come successo la scorsa estate strapagando Bertolacci solamente perché nel weekend precedente si era perso Kondogbia, finito all’Inter.

Oltre alla confusione societaria ci sarà anche la variabile Europa League: il Milan la giocherà oppure no? Se si dovrà disputare il doppio turno preliminare o accederàdirettamente alla fase a gironi? Sopratutto se, ahinoi, la squadra dovesse rimanere fuori dall’Europa per il terzo anno consecutivo, la rosa andrà innanzitutto sfoltita e la logica porterebbe ad inserire massimo tre o quattro innesti mirati e di qualità.

I rinforzi servirebbero in tutti i reparti ma come ogni anno sopratutto in attacco non bisogna sbagliare alcuna mossa: il reparto offensivo è ancora una volta un rebus: Bacca avrà certamente fior d'estimatori pronti a tentarlo con ipotesi Champions e con altrettanti milioni; Menez e Luis Adriano sembrano ormai ai margini; Niang non è ancora una garanzia assoluta e poi c’è l’enigma Balotelli che, guardando le ultime prestazioni, non dovrebbe essere riscattato ma sappiamo bene che quando c’è di mezzo Raiola tutto è possibile, a maggior ragione perché Mario non ha nessuna voglia di tornare in Inghilterra.

Bacca si è dimostrato sicuramente un buon attaccante e un ottimo finalizzatore ma in caso di offerte allettanti potrebbe sicuramente partire, anche perché si potrebbe decidere di ripartire da un profilo diverso di prima punta, puntando su giocatori che partecipano di più alla manovra e dialoghino maggiormente con i compagni.

I nomi che stanno uscendo, presi singolarmente, sono tutt’altro che criticabili ma andrebbero poi contestualizzati in un’idea di squadra che al momento fatichiamo ad intravedere.

Cinesi o non cinesi, il rilancio passa ancora una volta dal mercato e dalla scelta di un progetto tecnico chiaro e condiviso da tutte le componenti; l’unico nome che potrebbe esulare da tutto questo è ovviamente quello di Zlatan Ibrahimovic ma questa è un’altra storia con un lieto fino tutt’altro che scontato.

Gaetano De Pippo

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