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Milan in panne, le casse sono vuote e il tempo stringe

Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, GETTY Images
I cinesi non vogliono aspettare oltre la fine di luglio per la firma del preliminare e fino a quel momento non verseranno soldi per il mercato.

Stefano Bressi

La Gazzetta dello Sport oggi in edicola fa il punto sulla situazione del Milan da un punto di vista societario, provando a rispondere a cinque domande che toccano i punti principali.

Con la prima domanda ci si pone il dubbio su chi abbia attualmente il controllo del club. Silvio Berlusconi è da più di trent'anni al comando del Milan ed è giusto si prenda tutto il tempo prima di cedere il 100% delle sue azioni ai cinesi. Il tempo, però, adesso stringe. La firma del preliminare è prevista per fine mese e la parte acquirente stavolta non ha alcuna intenzione di andare oltre. I continui rinvii l'hanno spazientita. Probabile che alla fine il patron rossonero si convinca. A ottobre, poi, ci sarà il closing. Al comando del club, in futuro, dovrebbe dunque esserci GSR, il fondo di Sonny Wu. L'azienda opera nel settore dell'energia rinnovabile, area di investimento a cui si collega anche Steven Zheng, altro uomo d'affari che partecipa alla cordata.

La seconda domanda riguarda il mercato e ci si chiede quanti siano i soldi a disposizione del club rossonero. Al momento, la risposta è zero. Il mercato, dunque, è bloccato fino al momento della firma. Dopo la firma, invece, dipenderà tutto da quanti soldi entreranno effettivamente in cassa. I 400 milioni promessi entreranno solo dopo il closing e perciò parte di quelli saranno utilizzabili a gennaio. Dopo la firma del preliminare, invece, dovrebbero essere solo 15 i milioni messi a disposizione. Sarà poi la cordata a decidere se investire altro denaro oppure no. La certezza è che il mercato si farà solo con il contante cinese o con i soldi ricavati dalle cessioni.

E chi la gestisce la campagna acquisti? Adriano Galliani e Nicholas Gancikoff. I due sono in stretto contatto e lavorano insieme su ogni trattativa, anche quelle riguardanti il settore giovanile o lo staff. Ogni contratto è valutato insieme. Galliani resterà al Milan almeno fino al closing. Poi valuterà con i nuovi proprietari e con Berlusconi il da farsi.

Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali, la situazione è stata subito chiarita da Vincenzo Montella: "Il Milan deve tornare in Europa". Andrebbe bene anche l'Europa League, traguardo più modesto, ma sicuramente più realistico rispetto ai proclami dello scorso anno. Meglio tenere i toni bassi e lavorare. Se poi arriva qualcosa di più lo si prende.

E, infine, quale può essere l'umore dei tifosi? Il dato sugli abbonati è top secret, ma si sa che è in linea con quello dell'anno scorso e, quindi, non moltissimi. C'è scarso entusiasmo. I tifosi abbandonano San Siro e chi ci resta è molto arrabbiato. I continui rinvii della cessione hanno aumentato il malcontento e anche la scoperta del nome dell'acquirente, Sonny Wu, non ha aiutato: non compare tra i 400 più ricchi di Cina.

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