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Nelle 36 gare fin qui giocate dal Milan in campionato c'è un dato molto importante che può essere analizzato per capire che stagione i rossoneri hanno fin qui affrontato, e cercare di risolvere i problemi che hanno relegato la squadra al settimo posto in classifica.
I milanisti hanno subito la bellezza di 40 reti, cioè una media di 1.11 gol a partita e uno in meno dei rivali del Sassuolo. Il Milan, in pratica, ha dovuto quindi giocare ogni partita sapendo di dover recuperare all'avversario almeno un gol. I numeri parlano chiaro, dunque, uno dei problemi della precaria situazione del club in Serie A, sono i troppi i gol subiti. Sia con Mihajlovic che con Brocchi, per una situazione che poco è cambiata. Anzi, un dato preoccupante è quello dei gol subiti da calcio piazzato, cosa che sembrava essere già superata.
Durante il regno di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan, i rossoneri avevano subito 35 reti in 32 gare, con una media di 1,09 gol a partita. Dieci volte la porta rossonera è stata violata soltanto nelle ultime 9 sfide con il serbo alla guida, per una media di 1.11 gol a partita.
Nelle ultime quattro gare di campionato, cioè da quando sulla panchina milanista c'è Cristian Brocchi, i gol subiti dai rossoneri sono stati 5, cioè una media di 1.25 reti a partita. Il dato ovviamente di aggrava se si considera che i 5 gol sono stati subiti nelle ultime due gare, con la media che raddoppia a 2.5. Tanti e troppi quindi i problemi del reparto arretrato rossonero, vittima di amnesie, disattenzioni, errori singoli ma anche di reparto. Tutto questo, però, è figlio anche di una fase difensiva errata di tutta la squadra, che spesso si schiaccia troppo indietro e non riesce a portare con efficacia il gioco lontano dal povero, seppur bravissimo Donnarumma.
Qualche colpicina, però ce l'ha anche Gigio: i rossoneri quest'anno hanno subito molti gol su punizione o calcio piazzato e qualcuno di troppo anche dal giovane campioncino milanista. Ultimi quelli presi dai piedi di Siligardi e Kragl contro, rispettivamente, Verona e Frosinone. Agli albori della sua ascesa, Donnarumma era stato piegato anche da Berardi in Milan-Sassuolo: questo dimostra che, se vogliamo davvero trovare dei punti deboli al campano, questi sono proprio i calci piazzati.
Più in generale, quindi, il cambio di allenatore e di tattica, non ha quindi portato particolari miglioramenti nella fase difensiva rossonera. E sarà questa, oltre che al bel gioco, un'altra sfida che Brocchi dovrà vincere per il suo futuro in rossonero e per quello del Milan.
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