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MILAN, la rivincita degli ‘altri’

Alex Riccardo Montolivo Juraj Kucka Milan
Grande prestazione del Milan nel derby, soprattutto grazie ai quei giocatori spesso criticati ma ieri sera, finalmente, incisivi e decisivi per le sorti rossonere

Daniele Triolo

Una notte da incorniciare. La coreografia della Curva Sud, che aveva immortalato lo stacco di Mark Hateley su Fulvio Collovati in un Milan – Inter 2-1 del 28 ottobre 1984, ha quasi previsto ciò che sarebbe stato, quando, al 35' del derby di Milano, Alex ha surclassato i centrali nerazzurri nel gioco aereo portando in vantaggio il Milan contro gli storici rivali. Dopo il rigore sbagliato da Mauro Icardi, che ha centrato un palo clamoroso, il Milan ha chiuso la contesa in 4', tra il 73' ed il 77', grazie alla zampata di Carlos Bacca su assist di M'baye Niang, e poi proprio per merito del francese, ben servito dal solito Giacomo 'Jack' Bonaventura.

Milan 3, Inter 0. Un successo netto, inaspettato, ma ampiamente meritato, giunto al termine di una prestazione sontuosa della squadra rossonera. Merito di Sinisa Mihajlovic, che è riuscito a motivare tutti i suoi uomini, merito dei giocatori di classe che hanno deciso, con le loro reti, l'incontro ma, almeno per una volta, è giusto riconoscere i meriti a tutti quei calciatori meno 'sponsorizzati', spesso aspramente criticati, che contro l'Inter hanno dato prova di poter dare tanto, tantissimo, a questo Milan. A cominciare da Alex, 33enne centrale brasiliano che, nel corso della sua esperienza rossonera, ha passato quasi più tempo in infermeria che in campo. Sempre soggetto a qualche problemino fisico (questo derby non avrebbe nemmeno dovuto giocarlo, dopo la botta al ginocchio subita in casa dell'Empoli), l'ex PSV, Chelsea e PSG ha trovato grande continuità con Mihajlovic, sta contribuendo alla crescita di Alessio Romagnoli e sta offrendo anche delle buone prestazioni. Ieri sera, Alex ha toccato l'apice: certo, ha rischiato grosso in occasione del rigore provato, ma una prova come quella offerta contro l'Inter può bastare per cancellare questa piccola 'macchia'.

E che dire di Keisuke Honda: nemmeno in avvio della stagione 2014-2015, quando aveva realizzato 6 reti in 7 gare, il giapponese era stato così 'presente' all'interno delle dinamiche del gioco rossonero. Honda contro l'Inter ha corso tantissimo, dando una mano enorme in fase difensiva, si è fatto sempre trovare smarcato, fornendo quindi un'importante opzione di passaggio ai compagni e, pur dopo le lamentele degli ultimi giorni sulla sua posizione in campo, nel ruolo di esterno destro si è finalmente districato molto bene, saltando costantemente il malcapitato Juan Jesus, uscito da 'San Siro' con il mal di testa. Altri due giocatori da incensare, Juraj Kucka e Riccardo Montolivo, che hanno costituito una coppia affiatata e ben assortita, ed hanno letteralmente cancellato dal campo i diretti rivali, Gary Medel e Marcelo Brozovic. Kucka, come affermato da Mihajlovic nel post partita, “è stato un treno”: lo slovacco ha fatto legna in mezzo al campo, ha rincorso tutti gli avversari, ha fatto valere, in entrambe le aree, la sua stazza fisica e, in fase d'attacco, con i suoi inserimenti ha sovente spaccato in due la retroguardia nerazzurra. Montolivo, da sempre nel mirino della critica e dell'esigente pubblico milanista, ha ben operato sulle linee di passaggio, si è fatto valere in fase d'impostazione, ha toccato tantissimi palloni e non ne ha sbagliato nessuno. Il cervello del Milan ieri sera, in una serata speciale, ha disputato una gara da vero capitano e condottiero. E peccato se, come da lui dichiarato al termine del derby ai microfoni di 'Sky Sport', se il ruolo assegnatogli da Mihajlovic non gli consente di giocare vicino all'area avversaria. Davanti la difesa, facendo girare velocemente le gambe ed il pallone, può essere sempre incisivo e decisivo.

Alex, Honda, Kucka, Montolivo: spesso criticati, finalmente rinati. Potrebbero trasformarsi, contando sull' “effetto derby', nelle risorse in più del Milan verso la corsa alla Champions League. Basta che, come accaduto ieri sera, non giochino più a nascondersi, ma che tirino sempre, costantemente, fuori gli attributi.

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