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Milan, l’assenza di Niang pesa più del previsto

Daniele Triolo

Senza Niang, out fino al termine della stagione, i rossoneri hanno smarrito la via del gol: il francese è indispensabile per il gioco di Mihajlovic

Inutile girarci troppo intorno. Se il Milan, da due partite, fatica a trovare la via della rete, non è soltanto perché il suo bomber principe, il colombiano Carlos Bacca (13 reti in Serie A e 2 in Coppa Italia), ha, . Non è un caso, infatti, come sottolineato quest'oggi da 'Gazzetta.it' alla luce del , se, da quando è assente il francese M'baye Niang, i rossoneri si sono fermati sul più bello.

Niang, che nella notte tra il sabato e la domenica dopo aver giocato Milan-Torino è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale , dovrà stare fuori, con tutta probabilità, fino al termine della stagione. Questo sinistro ha privato Sinisa Mihajlovic di un elemento unico, nella rosa rossonera, per caratteristiche tecniche, fisiche ed adattabilità con gli altri compagni di reparto. L'ex Caen, Montpellier e Genoa, infatti, è abile tanto a giostrare da prima punta quanto da seconda; è bravo a spaccare in due le difese avversarie, lanciandosi in contropiede negli spazi aperti, e creando, a sua volta, ulteriori spazi per gli inserimenti dei compagni; all'occorrenza, si adatta anche a giocare sull'esterno, per tramutare il classico 4-4-2 in un 4-2-4. O anche a ricoprire il ruolo di ala destra nel 4-3-3, modulo che Mihajlovic avrebbe presentato contro il Chievo .

Particolare da non sottovalutare, poi, è che, oltre ad una straordinaria versatilità tattica, negli ultimi tempi Niang aveva cominciato anche a fare gol: ne aveva messi a segno 5 in Serie A, in 16 presenze, ottimo score per chi, finora, in carriera, si era contraddistinto per il suo scarso feeling con la rete avversaria. Anche Crotone, Samp e Carpi, in Coppa Italia, si erano inchinate al francese, autore, quindi, di 8 importanti reti per le sorti milaniste. , rifiutando le offerte pervenute per Niang dalla Premier League (Newcastle) e dallo stesso Genoa, che lo avrebbe rivoluto in prestito in Liguria. Era stato paziente, il tecnico serbo, ad aspettarlo, dopo l'infortunio al quinto metatarso del piede destro che lo aveva già messo fuori gioco dallo scorso 4 agosto (in occasione dell'AUDI Cup di Monaco di Baviera contro il Bayern) e fino al 7 novembre 2015, quando era rientrato, dal 1', in occasione di Milan-Atalanta 0-0.

Da quel momento, Niang non era più uscito di squadra, ritagliandosi un posto importante in attacco, da titolare, come partner di Bacca. Senza di lui, ad inizio stagione, il Milan aveva giocato 13 gare, nel corso delle quali aveva realizzato appena 15 gol, ed era rimasto a secco in sei occasioni. Con Niang in campo, invece, il Milan ha segnato 24 gol in 16 gare, alla media di 1,5 gol a partita, e solamente in 4 circostanze i rossoneri non hanno bucato il portiere avversario. Qualcosa vorrà pur dire. Mihajlovic, adesso, si troverà 'costretto' a chiedere gli straordinari a Mario Balotelli, nemmeno preso in considerazione oggi a Verona, Luiz Adriano, rientrato da pochissimo ad allenarsi con il gruppo, ed a Jérémy Ménez, apparso non proprio al 100% quest'oggi contro i clivensi. Ed in panchina c'è sempre anche un desolato Kevin-Prince Boateng. Ai posteri, ed al campo, l'ardua sentenza.