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Milan, le 5 ‘migliori’ frasi del 2016: le ricordate tutte?

Silvio Berlusconi Milan
Polemiche, ironia, uscite ad effetto: il 2016 del Milan è stato caratterizzato anche da alcune frasi rimaste impresse nella mente dei tifosi. Eccole

Daniele Triolo

USCITE AD EFFETTO

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Dopo aver passato in rassegna che sta per andare in archivio, la redazione di 'Pianeta Milan' ha deciso di proporvi una rassegna delle 5 frasi 'migliori' dell'anno. Sì, perché il 2016 rossonero, in assenza di impegni internazionali, è stato caratterizzato anche e soprattutto, da alcune dichiarazioni polemiche, ironiche, ed uscite ad effetto rimaste, giocoforza, impresse nella mente dei sostenitori milanisti. Ricordiamole insieme!

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SILVIO BLINDA GIGIO

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Uno dei gioielli di casa Milan è sicuramente il 17enne portiere Gianluigi Donnarumma, lanciato titolare in prima squadra il 25 ottobre 2015 e divenuto pezzo pregiato del mercato nel breve volgere di qualche mese. Nel maggio scorso, il Presidente rossonero Silvio Berlusconi ha svelato di essersi già trovato costretto a respingere, appena qualche tempo dopo un'offerta importante per l'estremo difensore campano. “”, è stato il commento di Berlusconi, che, insieme ai cinesi interessati ad acquisire il Milan dovranno, prossimamente, trattare con Mino Raiola il rinnovo contrattuale di Donnarumma.

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MALDINI, IL GRAN RIFIUTO

'Sino-Europe Sports' è pronta a prendersi, ad inizio anno, il Milan, e, tra settembre ed ottobre, ha cercato di sondare il terreno per riportare una gloria rossonera in seno la dirigenza del club di Via Aldo Rossi. La prima scelta sarebbe stata Paolo Maldini, storico capitano di mille battaglie, ma lui, un po' a sorpresa, ha rifiutato di tornare in società. Il progetto dei cinesi non lo ha convinto. “Mi è stato proposto il ruolo di Direttore Tecnico, prima di me è stato ingaggiato un Direttore Sportivo di fiducia dell’Amministratore Delegato, quindi, secondo l’organigramma societario che mi è stato presentato, avrei dovuto condividere qualsiasi progetto, acquisto o cessione di calciatore con il mio parigrado DS. A mia precisa domanda su cosa sarebbe successo in caso di disaccordo, mi è stato detto dal Sig. Fassone che avrebbe deciso lui. Detto questo, non credo ci fossero le premesse per un team vincente”, , che ha aggiunto poi: “Io difendo il diritto delle persone a capo di Società importanti come il Milan di poter scegliere i propri collaboratori in base ai criteri a loro più idonei, anch’io farei la stessa cosa nella loro posizione, ma ribadisco anche che i miei valori e la mia indipendenza di pensiero saranno per me sempre più importanti di qualsiasi impiego”.

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LA RABBIA DEL CAPITANO

In occasione della sfida di qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia tra Italia e Spagna, il capitano del Milan, Riccardo Montolivo, ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Un episodio che lo ha messo fuori causa per 6 mesi. Nei giorni seguenti il grave infortunio di 'Caravaggio', sui social molte società, tanti colleghi, e moltissimi tifosi, hanno inviato messaggi di solidarietà a Montolivo per l'accaduto. Purtroppo, una frangia, sporadica ed isolata, di sostenitori che, da sempre, ha messo il numero 18 nel mirino della critica, ha pesantemente inveito contro Montolivo, dichiarandosi addirittura soddisfatta di quanto occorsogli. : “Grazie di cuore a tutte le persone che hanno speso un pensiero per me… Tifosi, colleghi, addetti ai lavori. È stato bello, in un momento così faticoso, ricevere così tanti attestati di stima e affetto. E una carezza a tutti quelli che mi hanno augurato la rottura di tibia e perone, la rottura di tutti i legamenti e la morte… Con l’augurio che la vita riesca a farvi crescere in educazione e rispetto dell’essere umano. RM”. Che stilettata.

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MIHAJLOVIĆ ASTIOSO

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Esonerato dalla guida del Milan lo scorso 12 aprile da Silvio Berlusconi, il tecnico serbo Siniša Mihajlović ha trovato una nuova panchina in estate, accasandosi al Torino. Ad ottobre, dopo la vittoria dei granata sul Palermo, aveva dichiarato di essere , per avergli dato la possibilità di allenare il Milan. Un mese più tardi, però, , il serbo ci andò giù duro nei confronti del suo ex Presidente: “Al Milan è stato un momento difficile fin dall’inizio. Nelle prime partite abbiamo perso tempo perché giocavamo con il 4-3-1-2 come voleva Berlusconi, ma si vedeva che non era il modulo giusto. Dopo la partita con il Napoli ho deciso di andare di testa mia e ho pensato che se sarei morto, lo avrei fatto con le mie idee. I risultati hanno cominciato a venire. Idem con Donnarumma: la settimana dell’esordio Berlusconi è venuto due volte a Milanello per convincermi a mettere Diego López. Gli ho detto che aveva due possibilità: mandarmi via e mettere Diego López o tenermi e vedere Donnarumma titolare. Mi ha tenuto, per fortuna. Sua. Per me è stato un onore conoscere Berlusconi, lo ringrazierò per sempre. Per 29 anni è stato il Presidente più grande di sempre, il 30° anno è stato il mio”. E qualche giorno dopo, : “Quando mi hanno preso volevano un allenatore di personalità e quando uno prende Mihajlović sa a cosa va incontro. Perciò tu non puoi prendere Mihajlović e pensare di far fare come vuoi te. Ci si può parlare, ci si può confrontare, però sono sempre io quello che deve decidere”.

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COME SI FERMA LA JUVE

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Chiudiamo la carrellata di frasi 'a sensazione' del 2016 rossonero così come si era aperta, ovvero con una dichiarazione del Presidente Berlusconi. Il Milan ha concluso l'annata , battendo la Juventus ai calci di rigore al termine di una grande prestazione e tornando ad alzare un trofeo dopo più di 5 anni. Una bella soddisfazione per i rossoneri, e per il loro patron, . Un paio di giorni prima della finale in Qatar, però, Berlusconi, con la consueta, pungente ironia che da sempre lo contraddistingue, aveva fornito di quella che sarebbe stata la partita di Doha: “Come si batte la Juventus che vince sempre? Dobbiamo cambiare tutti gli arbitri di Serie A e tutti i giudici…”, il commento dell'ex Premier, arrivato in occasione dello scambio di auguri natalizi con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Meno male che, successivamente, il Milan gli fatto un bel regalo di Natale senza ricorrere a chissà quale auspicata rivoluzione.

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