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MILAN, l’importanza di chiamarsi BACCA

Carlos Bacca Milan
Carlos Bacca non si ferma più: contro la Fiorentina ha segnato il nono gol in campionato, e fornito la sensazione di essere un attaccante fenomenale

Daniele Triolo

Assist di Giacomo Bonaventura, scatto sul filo del fuorigioco a bruciare in velocità Nenad Tomovic, rientro sul piede forte, il destro, con una finta che alla Curva Sud ha ricordato un movimento del repertorio del miglior Andriy Shevchenko e, per finire, tiro a giro sul palo più lontano: impossibile, per l'estremo difensore della Fiorentina, Ciprian Tatarusanu, rimediare all'inevitabile. La prodezza di ieri sera, contro i viola, è stata, per Carlos Bacca, centravanti rossonero, il gol numero 9 in Serie A. Nove reti in venti gare disputate, alle quali vanno aggiunte le due marcature in Coppa Italia, in tre partite giocate, che fanno salire lo score totale del colombiano a 11 reti in 23 gare, con una media gol di 0,48 reti a partita. Praticamente, Bacca va a segno una volta ogni due gare disputate, ed ogni volta che l'ex cannoniere del Siviglia va a segno, il Milan fa suoi i tre punti. O quasi.

Primo acuto di Bacca, lo scorso 29 agosto contro l'Empoli, risultato finale 2-1 per gli uomini di Sinisa Mihajlovic. Il 19 settembre, sempre a 'San Siro', Bacca è poi risultato decisivo con una doppietta nel 3-2 sofferto contro il Palermo mentre, il successivo sabato 17 ottobre, il suo ingresso in campo nella ripresa (era rimasto in panchina per smaltire il fuso orario dovuto al lungo viaggio intercontinentale dalla Colombia) fu decisivo nel pareggio del Diavolo a Torino contro i granata (1-1). La settimana seguente, su calcio di rigore, Bacca ha aperto le marcature nel 2-1 del Milan sul Sassuolo, il giorno dell'esordio in Serie A per Gianluigi Donnarumma, e quindi, nel posticipo di campionato del 1° novembre a Roma contro la Lazio, il colombiano è stato autore della terza rete rossonera con una pregevole finta a scavalcare Federico Marchetti proteso in uscita bassa. Dopo 4 partite di digiuno, che avevano fatto gridare alla crisi tutti i detrattori, Bacca ha ripreso a segnare con soluzione di continuità andando a segno il 13 dicembre in casa contro il Verona (1-1), poi il turno seguente a Frosinone (4-2), e quindi ieri contro la Fiorentina. Nel mezzo, i gol, di classe, contro la Sampdoria (2-0) a 'Marassi' e contro il Carpi (2-1), a 'San Siro', con una micidiale rabona, in Coppa Italia.

Bacca va a segno in qualunque modo, negli ultimi trenta metri, e soprattutto, lo fa tirando pochissime volte nello specchio della porta. In Serie A, per esempio, ha messo a segno le sue nove reti tirando in porta appena 19 volte in 20 gare: in sostanza, 'El Peluca' va a segno una volta ogni due tiri verso il portiere avversario. Un cecchino implacabile, che sta ripagando ampiamente i 30 milioni investiti in estate dal Milan per strapparlo al Siviglia e vestirlo di rossonero. Nonostante l'assenza del club, per il secondo anno consecutivo, dalle coppe europee. Spesso, Bacca , quasi fosse un corpo estraneo alla squadra, ma ciò è dovuto più che altro alle difficoltà che, talvolta, incontra il Milan a sviluppare una manovra di gioco avvolgente, che coinvolga di più il suo temibile bomber sudamericano nelle dinamiche della partita.

Certo, non sta mantenendo il ritmo impressionante di Gonzalo Higuain, che con la doppietta rifilata al Sassuolo ha realizzato 20 reti in 20 giornate, contribuendo per il 50% (20 gol su 41 totali) all'intero fatturato in fase offensiva del Napoli di Maurizio Sarri, ma Bacca, nella stagione fin qui di alti e bassi del Milan, sta brillando per efficienza, costanza e per la capacità di essere decisivo per le sorti della sua squadra. Più di Eder, che lo precede in classifica cannonieri di due reti, più del pur sorprendente Paulo Dybala (anch'egli a quota 11 dopo la doppietta rifilata ieri all'Udinese), e sicuramente più di Nikola Kalinic, arenatosi dopo un ottimo avvio di torneo e ieri cancellato sul terreno di gioco da Alessio Romagnoli, e di Mauro Icardi. Forse, per media gol, 10 in 13 presenze, pari allo 0,77, soltanto il centravanti livornese del Genoa, Leonardo Pavoletti, insidia il milanista Bacca nella Top 3 degli attaccanti più forti del campionato di Serie A.

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