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(all'anagrafe cinese Wu Shenjun) e (nome originale Zheng Jianming), rispettivamente manager del fondo di investimento GSR e magnate dell'energia 'pulita', sono coloro i quali, insieme, stanno da Fininvest, dopo . Il 'Corriere della Sera' in edicola evidenzia come Wu e Zheng, presumibilmente, non siano sullo stesso livello: per i parametri occidentali, , colui il quale si muove di più sotto i riflettori, e, infatti, è stato riportato dagli organi di stampa nazionali ed internazionali. In Cina, però, non funzionerebbe propriamente così: per il giornalista del 'CorSera', nel 'Celeste Impero' chi ha davvero possibilità e denaro preferisce muoverli da dietro le quinte. Dunque, con un patrimonio personale da 2 miliardi di dollari (77° uomo più ricco della Cina), è più probabile che sia Zheng il vero 'deus ex machina' dell'operazione-Milan. Zheng è un intellettuale, è stato vicedirettore della rivista 'Hainan Times' e ricercatore all'Istituto di Economia e Tecnologia sotto l'ala del Consiglio di Stato, quindi del Governo di Pechino. Ha effettuato molti investimenti immobiliari di successo e, quindi, si è buttato nel campo delle energie rinnovabili: Zheng avrebbe ingenti capitali, ed entrate continue di altissimo livello. Il 'Corriere della Sera' si è anche domandato se i due, Wu e Zheng, possano essere dei prestanome: appare probabile che, dietro di loro, , l'unico che potrebbe ottenere benefici dall'acquisto o dalla compartecipazione della gestione di squadre di calcio straniere. Perché, non va dimenticato, il Presidente Xi Jinping, è un grande appassionato di calcio, e fermo sostenitore dell'espansione del movimento in Cina.
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