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MILAN, mancano gli ESTERNI: un problema annunciato

Il Milan esulta dopo una vittoria (credits: GETTY Images)
Senza Bonaventura, a sinistra c'è una grande falla: Mihajlovic può soltanto adattarvi dei calciatori. Ed il mercato del Milan non ha dato risposte

Daniele Triolo

Ieri pomeriggio, sotto la pioggia di 'San Siro' contro l'Udinese, il Milan ha fallito l'appuntamento con la terza vittoria consecutiva, , al termine di una gara difficile, che ha visto i rossoneri disputare un primo tempo sotto ritmo ed un secondo tempo di qualità. M'baye Niang (poi infortunatosi, con Juraj Kucka) ha evitato il peggio, salvando il Diavolo da un rovescio interno che avrebbe frenato ulteriormente le ambizioni di Champions del club di Via Aldo Rossi.

Nel pareggio contro l'Udinese il grande assente era Giacomo 'Jack' Bonaventura, ed ancora in forte dubbio anche per il prossimo appuntamento del Milan, domenica alle 12.30 contro il Genoa, sempre a 'San Siro'. Senza Bonaventura, la qualità del gioco rossonero ne risente. L'importanza capitale dell'ex atalantino nell'economia della manovra della squadra di Mihajlovic è evidente: quando manca, il rendimento offerto dal Milan scade, al punto tale da far supporre che Jack, unitamente a Carlos Bacca, sia probabilmente .

E d'improvviso, nonostante una rosa di 27 giocatori, Sinisa Mihajlovic ha realizzato come la coperta del Milan sia, effettivamente, davvero troppo corta. L'assenza di Bonaventura ha portato alla luce la 'falla' che i rossoneri hanno nel ruolo di esterno sinistro. Sì, perché, nel 4-4-2 utilizzato dal tecnico serbo, se manca Bonaventura, Mihajlovic può soltanto adattare dei calciatori in quella posizione. Ieri contro l'Udinese ha giocato (piuttosto male) Kucka; quindi, all'inizio della ripresa, con un risultato da recuperare e lo slovacco fuori per problemi fisici, Mihajlovic ha inserito Balotelli allargando Niang sul versante mancino a centrocampo. Infine, con il francese fuori causa, l'ex allenatore della Sampdoria ha provato la carta Kevin-Prince Boateng, che ci ha messo impegno, scrollandosi, seppur parzialmente, di dosso, la brutta prestazione offerta, nella medesima posizione, in Coppa Italia contro l'Alessandria.

Tre giocatori adattati e, nessuno dei tre con il 'passo' giusto' per svolgere alla perfezione il ruolo di esterno. Un problema, questo, palesemente annunciato. E che l'ultima sessione invernale di calciomercato non ha minimamente provveduto a risolvere. Trincerandosi dietro l'ormai scontato mantra del 'siamo a posto così', l'amministratore delegato all'area sportiva del Milan, Adriano Galliani, ha gettato l'amo per , chiesto informazioni , parlato con l'entourage del fantasioso transalpino Hatem Ben Arfa del Nizza ma, a conti fatti, non ha chiuso per nessuno. Se non per Leonel Vangioni, il quale, magari, in quella posizione, in un 4-4-2 avrebbe anche potuto giocare, seppure con caratteristiche diverse rispetto a quelle di Bonaventura. Vangioni, però, non arriverà prima di giugno.

Ed il problema, nel Milan, non riguarda soltanto la fascia sinistra. Perché, dopo la cessione di Alessio Cerci al Genoa, nel ruolo di esterno destro . Al quale, adesso, bisogna augurare lunga vita e prosperità, perché altrimenti il buon Mihajlovic non saprà davvero più a quale santo votarsi. Forse ad Andrea Poli, riadattabile sulla corsia di destra. O forse pensando di cambiare nuovamente modulo, tornando a quel 4-3-1-2 troppo presto abortito, e che potrebbe tornare in auge con il completo recupero di Jérémy Ménez. Da Mihajlovic, il Milan si attende risposte sul campo; da Galliani e, più in generale, dalla società, i sostenitori milanisti si aspettano nuovi esterni con l'arrivo della prossima stagione sportiva. Perché senza alternative valide in rosa, non si può certo pensare di tornare competitivi in breve tempo.

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