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MILAN, ora o mai più. E’ l’ora degli scontri diretti

Daniele Triolo

Il Milan inizia questa sera, contro la Fiorentina, un ciclo terribile di partite: da qui a fine mese si potranno capire le reali ambizioni della squadra

Questa sera, , il Milan di Sinisa Mihajlovic inaugurerà il girone di ritorno del suo campionato, fin qui caratterizzato dal rendimento incostante e dai risultati altalenanti. Da qui a fine mese, la squadra rossonera è infatti attesa da tre gare di Serie A ad alta tensione: dopo la sfida contro i viola di Paulo Sousa, il Diavolo è atteso dalla trasferta allo stadio 'Castellani' di Empoli (sabato 23 gennaio, sempre ore 20.45) e, infine, dal derby di domenica 31 gennaio, naturalmente in posticipo serale. Tre scontri diretti che il Milan non può e non deve fallire se, veramente, i rossoneri vorranno puntare a risalire la china e la classifica fino al terzo posto, obiettivo stagionale del club di Via Aldo Rossi ed attualmente distante 11 punti.

A partire da questa sera, ogni vittoria potrebbe valere ben più dei tre punti matematicamente assegnati dal regolamento. E, al contempo, qualsiasi sconfitta potrebbe pesare più del consentito, sia sulla graduatoria generale del campionato che sul morale della truppa di Mihajlovic. Contro la Fiorentina, l'imperativo è vincere e convincere, per vari motivi: per accorciare a 6 punti le distanze che separano, attualmente, Riccardo Montolivo e compagni dalla compagine viola, che staziona al quarto posto in classifica; per riconquistare l'esigente pubblico di 'San Siro', rimasto insoddisfatto dopo la prova appena appena sufficiente offerta in Coppa Italia contro il Carpi, nonostante la qualificazione alle semifinali; per dimostrare come, effettivamente, la rosa allestita in estate da Adriano Galliani (che sarà oggetto di contestazione da parte della Curva Sud), non sia poi così inferiore a quella costruita, con minor esborso economico, dalla società viola e, 'last but not least', per salvare la traballante panchina di un Sinisa Mihajlovic che continua a sentire il fiato sul collo di Marcello Lippi.

Quindi, sabato prossimo, il Milan sarà di scena ad Empoli, contro una delle rivelazioni del campionato (insieme, forse, al Sassuolo): si pensava che, passando da Maurizio Sarri a Marco Giampaolo, e senza Mirko Valdifiori e Elseid Hysaj ceduti proprio al Napoli, i toscani potessero lottare per la salvezza in questo torneo. Invece, a sorpresa, l'Empoli staziona a ridosso della zona Europa League, due lunghezze avanti i rossoneri . Una vittoria al 'Castellani' consentirebbe ai rossoneri di rimettere i toscani dietro (sempre ammesso che ciò non sia già avvenuto stasera contro la Fiorentina), e, soprattutto, darebbe un bel segnale al campionato, considerando come sia molto difficile, per qualsiasi formazione di alta classifica, fare punti ad Empoli. Basti guardare il pari, sofferto, rimediatovi dal Napoli (2-2), e la vittoria, striminzita (1-0) ed un po' fortunata dal punto di vista arbitrale, strappatavi dall'Inter. Nonostante gli obiettivi di inizio torneo fossero ben diversi, Empoli-Milan sarà, a conti fatti, uno scontro diretto verso la qualificazione alle prossime coppe europee.

Infine, domenica 31 gennaio, sarà la volta del derby. Il Milan ospiterà l'Inter, 'San Siro' si presenterà gremito di tifosi rossoneri desiderosi di riscatto dopo la partita d'andata, quando il Diavolo fu battuto da un guizzo nella ripresa di Fredy Guarin (che rischia di vedere la prossima stracittadina dalla Cina), dopo che Luiz Adriano, nel primo tempo, si era divorato l'impossibile. A proposito: il brasiliano non sarà tra i protagonisti della partita, mentre l'auspicio dell'intero ambiente rossonero è che possano diventarlo Mario Balotelli e Jérémy Ménez, attaccanti da troppo tempo fermi ai box e giudicati dalla società come armi in più per la rimonta in classifica in questo girone di ritorno. L'Inter, dal canto suo, appare in flessione e, malgrado sia avanti di molti punti rispetto il Milan, potrebbe anche essere, nella migliore delle ipotesi, riagganciata nel giro di qualche giornata. Importante, però, sarà non perdere mai: una sconfitta, nell'arco di questi 15 giorni, condannerebbe inesorabilmente il Milan ad un cammino di sofferenze per il resto della stagione. Uscire, al contrario, con un bel filotto contro avversari di livello (e con il morale alle stelle per una vittoria nel derby) potrebbe garantire quella spinta necessaria ad uscire definitivamente dalle secche di un campionato anonimo.