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MILAN – Pochi ricambi, tutti fuori forma. E il mercato…

Adriano Galliani Milan
Il Milan perde a Reggio Emilia con il Sassuolo e vede allontanarsi il terzo posto. Molti i problemi emersi, e un rimpianto: una sessione di mercato non sfruttata

Redazione

Basta poco a fare brutta figura. E il Milan ci mette 70 minuti. Ai rossoneri, contro il Sassuolo, non è bastata la buona metà di primo tempo. All’inizio, infatti, sembrava il solito Milan, quello pugnace del girone di ritorno: pressing alto, grinta da vendere e ripartenze veloci. Ma le ottime parate di Consigli, e il gol di Duncan soprattutto, hanno derubricato quanto fatto sino a quel momento.

Alla fine, per i ragazzi di Mihajlovic, arriva una sconfitta bruciante, corrosiva. Addio sogni di gloria. Arrivederci terzo posto. E chissà a quando. Suonerebbe male cancellare le belle prestazioni regalate sino qua, ma la realtà lo impone. Questo Milan manca di costanza. Nove risultati utili consecutivi non sono sufficienti.

Onore agli uomini di Di Francesco: il Milan si è adeguato ai ritmi forsennati degli emiliani. Poi si è arreso. L’impotenza rossonera, tuttavia, è giustificata dall’assenza di alternative valide in panchina. E questo è un peccato, con un mercato invernale appena chiuso.

Il Milan era reduce dal momento migliore degli ultimi due anni. Ma il digiuno di Bacca ( 3 partite senza segnare), l’incidente in macchina di Niang e l’infortunio di Montolivo sono la prova: la sfortuna, a Milanello, ci vede bene. Sarebbe ridicolo, però, ridurre tutto ad una questione di mala sorte. Diciamola tutta, a questa squadra mancano ricambi di qualità: Montolivo, piaccia o no, è decisivo per l’economia di gioco dei rossoneri. Il numero 18 abbina quantità e qualità, caratteristiche non viste in campo oggi contro i neroverdi.

Insomma, il tecnico serbo, ora, dovrà farcela con le poche forze a disposizione. Sì, proprio adesso, nel momento in cui i rossoneri dovevano raccogliere i frutti del duro lavoro compiuto fin qui. Davvero un peccato. Ora però non c'è da essere catastrofisti, ma realisti: il terzo posto è diventato un miraggio, l'Europa League, invece, è l'obiettivo più abbordabile. Non è la Champions, ma è quel che passa il convento. Qualche soldo in più lo garantirà. E dovrà essere speso bene. Questa squadra se lo merita. E anche Mihajlovic.

Edo Colombo

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